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Satelliti antinquinamento ed isole “No-oil: inside&outside”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 31 luglio 2008

Alcuni giorni fa ( sabato 26 luglio), elicotteri e motovedette della Guardia Costiera e mezzi antinquinamento della Castalia-Ministero dell’ Ambiente, sono intervenuti 7 miglia al largo di Gorgonia per contenere ed eliminare tonnellate di olio che galleggiavano in mare. E’ stato scongiurato un grosso pericolo per l’ecosistema (ecologico ed economico). Un grazie a quelle persone è dovuto. La notizia è quasi passata sotto silenzio nei media. Forse a ragione, poiché in effetti non era una notizia. Gli sversamenti illegali dei reflui provenienti dal lavaggio dei serbatoi di petroliere, non è una novità nelle acque di Pelagos: il Santuario internazionale dei cetacei, in cui si affacciano Parchi Nazionali e Regionali italiani e francesi. Ma la notizia c’era. L’allarme era stato dato dietro le immagini trasmesse da un satellite Ensa. L’Italia ,dopo essere stata antisignana nel settore, come in vari altri campi ha perso la corsa dei satelliti geostazionari, fra i cui gestori non figurano società nazionali (non a caso solo per un paio di orette al giorno vedremo gratuitamente le prossime Olimpiadi), ma è ancora ben presente nei satelliti lanciati ai fini della protezione civile e per quelli militari. Le informazioni che inviano sono in grado, non solo di segnalare i fenomeni di inquinamento, ma anche di monitorare l’evento e giungere ad individuare i colpevoli. Il PNAT da tempo opera per stroncare questi atti barbarici, recentemente ha lanciato il progetto no-oil per le isole dell’Arcipelago. E’ una bella cosa. Ma sarebbe ridicolo eliminare l’inquinamento da idrocarburi entro le isole e vedere poi tonnellate di petrolio spiaggiate lungo le coste. Il PNAT ha un grosso impatto mediatico. Tanti sarebbero i riscontri positivi (ecologici, economici, culturali e politici) con echi locali, nazionali ed internazionali, se il PNAT lanciasse con forza una nuova campagna: “No-oil: inside&outside”, aggregando istituzioni, forze economiche, sociali ed ambientali, così che l’opinione pubblica sia in grado di imporre alla politica e da lì, alla burocrazia, interventi concreti ed efficaci.


marea in azione alla secca del palo

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