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Controcopertina : Rinascita Riese sulle strade comunali e provinciali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 31 luglio 2008

Il manto della via principale di Rio, quella che l’attraversa longitudinalmente, giorno dopo giorno si sta sempre più deteriorando. Fatta la doverosa premessa dell’originario subitaneo deterioramento dovuto alla scadente esecuzione dei lavori di impianto, resta il fatto che solerte e assidua avrebbe dovuto essere quella manutenzione che, purtroppo, solo in parte e sporadicamente è stata disposta, tanto che, in questo ultimo scorcio di gestione amministrativa, lo stato di abbandono e di degrado ha raggiunto un livello inaccettabile.. Le numerose lastre di porfido divelte, tra l’altro possibile causa di incidenti, risuonano rumorose al passaggio degli automezzi, provocando echi fragorosi nelle ore notturne. Eppure, così come l’eco dei rumori si perde nella notte, altrettanto l’eco delle numerose lamentele della cittadinanza, più da vicino interessata, si perde nel nulla. Tutto prosegue nella più completa indifferenza degli amministratori. Osserviamo ora la strada comunale che porta alle nostre località balneari. Gli argini ingombri di erbe e rovi, la condizione del manto stradale da tempo deteriorato dal devastante transito di pesanti automezzi, le buche mai tempestivamente riparate, che in piccola parte e solo da poco hanno ricevuto un sommario e affrettato intervento di manutenzione, sono indice di trascuratezza e di incuria. Ma c’è dell’altro e si tratta di qualcosa di datato, a cui perfino nessuna delle precedenti amministrazioni ha mai prestato attenzione. La strada per il mare, nel risalire verso S.Caterina, si eleva, per un tratto molto lungo e quasi perpendicolarmente, sulla via della Parata, generando un profondo precipizio. Non ci sono alberi o vegetazione a fare da barriera in caso di incidenti, c’è solo il vuoto, un profondo vuoto, e manca qualsiasi dispositivo di protezione. Nonostante sia stata segnalata la cosa a qualcuno della maggioranza, in modo informale, e ci sia stato assicurato interessamento, non si è saputo più nulla. Tutto prosegue con il solito andazzo, fin quando, e speriamo non avvenga mai, potrà verificarsi qualche gravissimo incidente. Eppure la nutrita profusione di impianti di guard.rail nella vicina via provinciale dovrebbe insegnare qualcosa circa la necessità di prevenire con adeguate strutture l’infortunistica stradale. Si dirà, qui non ci sono i mezzi finanziari della Provincia. D’accordo. Quel guard-rail non sarebbe tuttavia una spesa impossibile, specie considerando le motivazioni all’intervento. E parlando della Provincia: non sarebbe finalmente il caso di levare almeno una timida e cauta protesta per le vergognose condizioni in cui versa la strada del Volterraio? E’ la strada a cui si apre Rio, la strada che porta allo spettacolo naturalistico forse più eclatante dell’isola, uno spettacolo che si osserva dal nostro territorio. Assolve alla funzione di rapido collegamento col versante occidentale. E’ inconcepibile il suo stato di deterioramento e di abbandono. L’abbiamo definita a suo tempo una mulattiera asfaltata, chiedendo, purtroppo inutilmente, che gli amministratori facessero valere con determinazione le ragioni della protesta largamente condivisa verso la Provincia. Oggi anche quel paragone è ampiamente e assai negativamente superato. Ha un effetto quasi irrisorio la segnaletica delle distanze, da poco installata. Al posto del manto di asfalto, in certi tratti, è in bella evidenza la massicciata. I sassi sporgenti, i rattoppi malamente eseguiti nel tempo, le buche offrono uno spettacolo semplicemente disgustoso, inconcepibile per un ambiente turistico che lega alla propria immagine la fortuna della sua economia. Se lo splendido panorama, che svaria dall’Enfola fino alla Capraia, alla Gorgona, fino al profilo dentellato della Corsica, appaga il turista che in auto si sobbarca al tramonto la tortuosa e sconnessa salita per raggiungere in alto il grande balcone, il degrado della strada non può non suscitare disapprovazione e critica verso coloro, e purtroppo sono i soliti politici, che non si spendono a dovere per le pubbliche utilità. Non è cosa impossibile con i mezzi tecnici di cui si dispone oggi realizzare l’allargamento della strada, ridisegnare il profilo delle curve, ovviare allo stretto e tortuoso canalone nella sommità. Ci vogliono i soldi, si dirà. Giusto. Ci vogliono quei soldi che altre Province hanno saputo trovare, forse perché non si era riverenti, titubanti e timorosi nell’importunare chi poteva decidere. Basta infatti oltrepassare il confine provinciale e muoversi in quel di Grosseto, dalla Maremma fino all’Amiata e non ci vuol molto a rendersi conto di quanto e come siamo rimasti indietro in fatto di viabilità e di cura delle strutture. Ormai, è noto, le province non godono più del favore dei cittadini.. Se ne chiede a più voci l’abolizione per ovviare alla gravosa spesa necessaria per mandare avanti inutili e costosi carrozzoni, così si dice. Ebbene, se nel sommario giudizio negativo le province sono accomunate tutte, o quasi, quel giudizio sembra applicarsi, almeno in qualche misura, alla nostra provincia. L’occasione ce la propina quotidianamente quella mulattiera male asfaltata che da elbani del versante orientale percorriamo spesso, rischiando l’incidente ad ogni curva, costretti tuttavia a quel percorso dalla brevità del chilometraggio e, soprattutto, perché d’estate è spesso impresa ardua transitare per Porto Azzurro. Anche questo un”tappo” che potrebbe essere facilmente rimosso, con quella fantomatica circonvallazione che resta nel mondo dei sogni. Forse, se fosse realizzata, gli equilibri economici dei due versanti potrebbero risentirne, e a favore del versante orientale, da sempre escluso dai “giri turistici”. Ma la cosa non è ovviamente gradita a chi si avvantaggia della attuale situazione di fatto. Pertanto la strada provinciale, nell’attraversare l’abitato, resta così come è sempre stata, con i suoi ingorghi estivi che gli affannati vigili urbani cercano di sbrogliare quotidianamente. Mentre “ le stelle (i politici?) stanno a guardare”.


cartello parco volterraio

cartello parco volterraio