C’era una nota trasmissione agli albori della televisione italica condotta da Angelo Lombardi che si chiamava “L’amico degli Animali”. Nel corso di quel programma venivano mostrati ad un italietta zoologicamente molto più ignorante di quella di oggi, rigorosamente in bianco e nero, degli animali esotici. Ed il fine dicitore Lombardi aveva come spalla, non già una valletta, ma un aiutante di colore abbigliato anche lui in maniera ingenuamente finto-esotica con tanto di fez. Il nome forse fantasioso del tizio: Andalù (più assonante ad un’espressione padanbergamascamuna che a qualcosa di africano) fu usato spesso dal volgo di allora per dileggiare il prossimo, ed anche all’Elba si sentiva spesso risuonare: “Oh vieni, Andalù!” Sarà per una vaga simiglianza dei tratti del soma, indipendentemente dal diverso cromatismo facciale e cranico, sarà per le sue recenti scorribande in campo animalista, che il Vicesigaro portoferraiese ci ha fatto tornare alla memoria Andalù. Ma a differenza del colorato predecessore Giuliano Fuochi non si è accontentato di fare la spalla, ed ha strappato dalle mani del “Nemico degli Animali” deputato Giovanni Ancorperpocosindaco Ageno (gia noto per l’ordinanza antigattaie), lo scettro della repressione canina. Come un nobile e fiero gorilla si percuote l’ampio torace alle falde del Kilimandjaro per riaffermare il suo dominio sulla jungla, così il Vicesigaro Andalù ha tuonato in Consiglio Comunale accreditandosi come l’uomo forte capace di liberare Portoferraio, e soprattutto un’appetibilissima area, dai fastidiosi cani. A pensarci bene però anche un gorilla, con un po’ di applicazione, avrebbe capito che mettersi contro i canidi e chi li cura amorevolmente e disinterassatamente, era tirare al sette nella propria porta, era un clamoroso autogol. Chi infatti apporrà il proprio sigillo politico sulla deportazione canina diventerà automaticamente il più odiato dai cittadini più miti, dai bambini alle vecchiette; e non solo un gorilla, ma pure un orango è in grado di intendere che bisogna ben guardarsi dall’imbufalimento dei buoni. Orbene, se dopo le ultime peracottate di questo conato di giunta (citiamo transitando i montarozzi d’alghe delle Ghiaie che a luglio il Sindaco ci disse in procinto di essere rimossi), le probabilità di rielezione di Ageno possono essere espresse con la formula algebrica di 1ca2zO, dopo questa uscita quelle del suo antagonista intestino possone essere valuate – d1ca2Zo; accettiamo scommesse. Bel colpo Andalù!