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Non lasciate Pianosa al degrado

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 luglio 2008

Spesso leggo il Vostro giornale per tenermi aggiornato su quanto avviene all’Isola d’Elba e nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano, ma soprattutto per avere notizie di Pianosa dove sono nato e che io, i miei genitori e i miei fratelli, abbiamo dovuto lasciare nel 68 quando “ il mi’ babbo e la mi’ mamma” sono andati in pensione. Giorni fa ho letto con soddisfazione del sequestro di reti da pesca calate nelle acque protette dell’isola. Avevo letto di operazioni del genere anche negli anni passati. Pianosa fa parte del Parco dell’Arcipelago Toscano e la fascia di mare intorno all’isola deve essere protetta da questi vandali del mare. Ma ho fatto subito dopo un’altra considerazione. Quando potrò leggere che sono iniziati i lavori di messa in sicurezza dell’Arco che costituiva il vecchio ingresso del carcere dove consegnavo i telegrammi per la Direzione che riceveva il mio babbo? O quelli per ricostruire la volta sopra l’altare della chiesa dove ho fatto la Comunione, la Cresima e il chierichetto (ogni tanto Don Giuseppe ci regalava un vasetto di miele dopo la messa)? O quelli alla casa dei Ragionieri dove abitava una mia “fiamma” del periodo giovanile? O quelli alle case che si affacciano sul Porto (su una edizione del portolano era considerato IL PIU’ BEL PORTICCIOLO DEL MONDO) dove sono nati alcuni miei parenti, dove c’era il negozio dei miei nonni, dove erano ormeggiate le barche con cui si andava a pescare e dove si andava a fare il bagno dopo aver giocato scalzi a pallone in piazzetta? O quelli al Forte Teglia dove si radunavano i pianosini due volte la settimana per vedere un film (d’estate proiettato all’aperto), dove venivano organizzate, sia nel periodo invernale che in quello estivo, manifestazioni che coinvolgevano tutto il paese? O quelli a……… Qualcosa è stato fatto. Sono in fase di ultimazione i lavori di restauro della Specola, la casa sul porto con le finestre bifore, e al cimitero dei “civili” della camera mortuaria e della cappella. Forse saro’ un sentimentale ma questo mio desiderio ha il conforto di tutti i turisti che nel periodo estivo visitano l’isola e, quando ho l’occasione di incontrarli, e mi chiedono il perché dello stato di abbandono in cui versa l’isola non so cosa rispondere. Credo che quello che ci hanno lasciato coloro che hanno vissuto, tra mille difficoltà, sull’isola nel lungo periodo del carcere e anche prima meriti lo stesso rispetto e protezione che viene giustamente rivolto al mare. Pianosa è un’isola bellissima e per me unica ma non solo per il mare bellissimo. Anche la sua storia ha un valore enorme nel panorama del Parco dell’Arcipelago Toscano.


Pianosa restauro cappella

Pianosa restauro cappella