E' in libreria: "Profili di autori elbani contemporanei" di Gianfranco Vanagolli
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : martedì, 29 luglio 2008
Questo il titolo dell’ultimo libro di Gianfranco Vanagolli, dedicato a Luigi Berti, Michele Villani, Carlo Laurenzi, Raffaello Brignetti, Oreste Del Buono e Gaspare Barbiellini Amidei. Sono innanzitutto i personaggi ricordati a parlare dell’importanza del lavoro: Berti, traduttore, narratore, poeta apprezzato da Salvatore Quasimodo, fondatore di una delle più importanti riviste letterarie del secondo dopoguerra, “Inventario”, ha un nome da protagonista nella storia degli studi di americanistica in Italia; Villani figura inserito con una dignità riconosciuta nella narrativa italiana contemporanea; Laurenzi, l’indimenticato autore delle Rose di Cannes (Premio Estense) e di Quell’antico amore (Premio Selezione Campiello), mantiene la forza di un classico; Brignetti, Premio Strega con La spiaggia d’oro, conserva tutta la sua straordinaria modernità e ne è prova la recente ristampa di alcuni suoi capolavori; Del Buono, fondatore dei combattivi “Quaderni milanesi”, direttore di “Linus”, traduttore, critico, narratore originale, è un passaggio obbligato per chiunque intenda studiare non superficialmente la vicenda della cultura nazionale (e non solo) nella società di massa e nel postmoderno; Barbiellini Amidei, infine, a lungo ai vertici di quotidiani quali il “Corriere della Sera” e “Il Tempo”, è nella storia del grande giornalismo ed ha un posto nella sociologia e nella narrativa. In quasi trecento dense pagine Vanagolli che, dopo tanta ottima storia, ritorna alle sue origini di italianista - sono noti agli specialisti i suoi Lineamenti di un problema di datazione e di attribuzione (Il “Discorso o dialogo intorno alla nostra lingua”), Marzorati, 1981 – ripercorre degli autori conterranei la vita e la carriera letteraria, diffondendosi in valutazioni critiche preziose per la loro puntualità. E’ sicuramente questo, insieme alla persuasività della scrittura, il punto di forza del libro che, peraltro, dal punto di vista contenutistico, costituisce una assoluta novità nel panorama bibliografico elbano. Ciascun autore appare collocato nel quadro dei movimenti nei quali ha prodotto le sue opere ed è perciò pienamente comprensibile nei suoi legami ideologici e culturali e nella sua poetica. Alla decrittazione di tutto ciò contribuisce un imponente bagaglio di recensioni e di saggi, cui di continuo si rimanda. Sicuramente ha giovato a Vanagolli l’aver frequentato gli autori (salvo il concittadino Berti), ovvero di aver fatto parte di un entourage, esteso a Giorgio Varanini, Stelio Celebrini, Rodolfo Doni, Emerico Giachery, non avaro di scambi interni. Ma è altrettanto certo che i Profili, che pure sono un esempio di quella letteratura come amicizia tanto cara a Giachery, non conoscono condiscendenze o soggezioni ed hanno come unica bussola la professionalità. Al lavoro che, come recita la nota introduttiva, “nasce da una lunga consuetudine di conversazioni” che Vanagolli ha diviso con il suo Editore, è stato convenuto di “dare forma d’intervista”. Ciò vuol richiamare idealmente anche il dialogo più che trentennale tra lo stesso Vanagolli, docente di materie letterarie nelle Scuole superiori, e i suoi studenti. A questi, del resto, l’opera appare dedicata. La scelta del libro-intervista, piuttosto desueta nella letteratura dei nostri giorni, è comunque vincente, perché il ritmo delle argomentazioni non solo non registra interruzioni, ma trova, anzi, nell’articolato gioco delle domande e delle risposte, un continuo sostegno. Arricchiscono le pagine dei Profili decine di tavole, che offrono documenti (gustosissima è una lettera ‘illustrata’ di Del Buono a Berti), istantanee, oli, inchiostri, incisioni (tra gli artisti rappresentati, Cigheri, Castelvecchi, Francesetti, Gonni, Renzo Laurenzi, Hans Steiner, Arturo Checchi), spesso inediti. M.D. (Gianfranco Vanagolli, Profili di autori elbani contemporanei, Livorno, Le Opere e i Giorni, 2008, pp. 280, E. 28,00).
Copertina Vanagolli