Le sessanta villette a Punta della Rena e la salvaguardia del “granocchio” I portoferraiesi faranno bene ad utilizzare i prossimi tempi per imprimersi bene nella memoria il profilo della costa della Rada o, pardon, il Waterfront (si sentiva la mancanza di un termine più descrittivo) perché di qui a poco vedranno cadere una pioggia cementizia sull’area portuale ed alla foce dei due fossi di Riondo e della Madonnina, a Punta della Rena, dove sorgeranno 60 graziose villette a schiera, necessarie (qualche sacrificio va pur fatto no?) e per poter rendere “appetibile” la creazione di attracchi per altri 400 natanti. A leggere le intenzioni della Soc. ESAOM nell’approfondito e “neutro” servizio pubblicato sul Tirreno in edicola stamani c’è da rimanere allibiti. Quello che ne uscirebbe sarebbe un’area di 217.000 mq di cui 103.000 di proprietà della società e 114.000 (74.000 a terra 40.000 a mare) in concessione. Certo un pacchetto (anzi un pacco) di proposte ben confezionato c’è una commovente pista ciclabile dal Molo 1 a San Giovanni, c’è lo smaltimento dei mostruosi dadi cementizi oggi coperti dal “pietoso telo” , ci saranno servizi e negozi (evidentemente la rete commerciale cittadina ha bisogno di un forte implemento) , soprattutto ci sala l’esclusivo “borghetto” i cui 60 appartamenti si pensa di vendere ai VIP, che non solo ormeggeranno i loro megayacht nelle nuove strutture a mare, ma decideranno pure di abitare per un tempo cospicuo nelle villette dell’esclusivissima zona di Punta della Rena Fosso della Madonnina Fosso di Riondo. Immaginiamo che la “pista ciclabile” negli anni futuri sarà intasata da paparazzi e gorilla. Porto Cervo diventerà una giacchettata. Intendiamoci: un imprenditore fa il proprio mestiere cercando di acquisire una posizione di monopolio su tutto un porto e cercando di vedersi servire strumenti urbanistici che migliori non si può rispetto ai suoi desiderata. Quello che non comprendiamo è l’atteggiamento dell’amministrazione. Qualcuno a questo punto farà notare che si tratta di un progetto … che ci sono altre idee in ballo, che le istanze comunali non sono state ancora convocate per decidere in merito. Ma è il lavorio politico in atto in maggioranza che ci preoccupa. Vorremmo sbagliarci ma ci pare purtroppo che oltre ai Portualisti della prima ora del PD che vedono saldare antiche contiguità culturali al nuovo ambientalismo del fare quel che ci pare : Vuolsi così colà dove si puote. ciò che si vuole, e (tu Gragnoli) più non dimandare , ma pure SD, PCI e Verdi paiono orientati ad una linea carabiniera (usi ad obbedir tacendo). Pensiamo quindi che il riso, ESAOM o meno, sia cotto, che la costa della rada portoferraiese (o pardon The Waterfront of Portoferraio Bay’s oh yes ..) si avvii ad essere pesantemente cementificata, che l’opposizione di destra non farà mancare il suo responsabile assenso, e che tutto verrà deciso in una bella assemblea al De Laugier nella quale degli animi nobili che pur badando al sodo si commuovono per la sorte della natura e ci assicureranno che nonostante tutto quel territorio consumato, nonostante l’aggiuntivo carico di inquinamento marino che ne deriverà saranno prese tutte le misure per salvaguardare la vita dei "granocchi" del fosso della Madonnina. Ed in parecchi si faranno prendere per l’ennesima volta per il culo.
Fosso della Madonnina foce