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A Sciambere dell'epitaffio postelegrafonico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 luglio 2008

Uscendo dalla Tabaccheria del Lippi, all'incrocio "delle Ghiaie" sono stato avvicinato da alcuni turisti con delle cartoline in mano, i quali mi hanno chiesto, dove potevano trovare una buca per le lettere, subito gli ho indicato la cartoleria del Serena, con il sospetto che fosse nascosta da uno dei materassini o canotti che rivestono il fabbricato, li ho accompagnati e con grande sorpresa ho scoperto che l’hanno proprio tolta. Il Ponticello è sempre stato, uno dei punti di maggior movimento dei visitatori di Portoferraio e allora mi è sorta questa domanda. Nell’industria turistica, le “Cartoline” sono sempre state uno degli elementi di reddito di molti operatori, e allora, uno dopo aver acquistato una immagine dell’Elba, averla affrancata e scritta, dove se la infila? Dante Leonardi In tasca (o in borsa), poi quando torna a casa fa il giro degli amici e conoscenti e le consegna a mano, così socializza e soprattutto evita di sperperare prezioso tempo delle sue vacanze in safari alla caccia di una preda così rara come una buca delle lettere a Portoferraio. Certo sapere della scomparsa di quella cassetta rossa mi fa un po' male al cuore: proprio quella buca mi vide protagonista di una delle migliori performance derivate dalla mia proverbiale distrazione, la mattina che morsi l'espresso affrancato che avevo in una mano impostando la stiaccina col tonno appena comprata dal Bacci che tenevo nell'altra (l'espresso faceva schifo ...). Ed ancora un filo di "saudade" postelegrafonica mi coglie pensando che proprio alla buca eliminata, tra l'adolescenza e la giovinezza ponticelline, affidavo le mie amorose lettere alle fidanzate che l'avrebbero lette in quel di Romagna o in Svezia, allorquando facevo tesoro delle perle di saggezza dispensatemi da una antenata: "E' più facile che te la diano quelle di fori, perché quelle di qui ti conoscheno!" Eh.... ma basta con i sentimentalismi, nulla può arrestare il progresso, la managerialità. Quelli delle nuove poste devono vendere - dicono - i loro nuovi "prodotti" (ma che cazzo producono oltre i giramenti di palle degli utenti derivanti dai tagli dei servizi?). Dopo il "pensiero stupendo" di aver concentrato tutto in un ufficio "baricentrico" cioè democraticamente in culo (in italiano leggi: ascoso ed difficile da raggiungere) per tutti, promovendo le mensili "Nonno-Marathon" in occasione del pagamento delle pensioni, si sono concentrati sulla vera nuova operativit: devono far concorrenza alle banche ed ai corrieri, forse tra un po' anche ai giornalai e alle farmacie (a quando i preservativomat con su il logo delle poste?). E allora chi se ne impippa di quattro babbei che non navigano in internet e che continuano ad usare una cosa così desueta come la carta per far viaggiare le proprie emozioni, o un pensiero gentile? Show must go on, pace all'anima della defunta cassetta rossa (che diciamocelo poi, ha fatto la fine che si meritano tutti i vecchi arnesi rossi) e avanti col progresso.


casetta postale

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