Siccità, crisi idrica, cattiva gestione del ciclo delle acque. L’Elba è sull’orlo di una nuova emergenza, occorrono certamente interventi e politiche strutturali. Ma occorre anche riconsiderare il consumo di acqua potabile a partire dai comportamenti personali. Rivedere il modello di consumo, iniziando dall'acqua potabile dello sciacquone del water. La riduzione dell'utilizzo di acqua potabile per uso domestico è indispensabile, facile da attuare ed efficace. Modificare alcuni piccoli comportamenti è un buon punto di partenza sulla strada della corretta gestione di una risorsa ripartita in maniera diseguale fra Nord e Sud del mondo. E allora vediamo come si fa IL GABINETTO ASSETATO Nei muri e nei solai delle nostre case l'acqua scorre, come si suol dire, a fiumi. Serve a lavare cose e persone, dissetare, annaffiare, ma soprattutto allontanare i rifiuti fisiologici da chi li ha prodotti. Il gabinetto, in effetti, è il punto più "assetato" della casa: inghiotte oltre un terzo delle risorse idriche consumate da una famiglia. Tirare la catena significa mandare nelle fognature circa dieci litri di acqua dolce e potabile, filtrata lentamente dal terreno o trattata con costosi processi di depurazione, per eliminare pochi etti di rifiuti organici. Senza dire che a volte il gabinetto viene utilizzato come pattumiera per liberarsi di oggetti spiacevoli che pesano pochi grammi, come cicche di sigarette, insetti agonizzanti, ciocche di capelli o fazzolettini di carta. RIMEDI DI BUON SENSO Per limitare questa notevole fonte di sprechi idrici serve dunque, innanzi tutto, il buon senso. Ma alcuni accorgimenti o prodotti disponibili sul mercato possono essere d'aiuto. Negli ultimi anni anche in Italia si sono diffuse per esempio le cassette a doppio comando, che permettono di dosare la quantità di acqua scaricata secondo le necessità. O quelle con il pulsante di stop per interrompere il flusso quando il ricambio è avvenuto. Chi non avesse intenzione di sostituire la cassetta può comunque ridurne la portata introducendovi una bottiglia chiusa piena per metà di ghiaia e per il resto d'acqua, facendo attenzione a sistemarla in modo che non impedisca il movimento del galleggiante. È un'operazione semplicissima e a costo zero che salva trenta o quaranta litri d'acqua al giorno. PERDITE SOTTO CONTROLLO Le cassette di scarico causano inoltre notevoli sprechi idrici quando hanno perdite poco visibili, che dipendono generalmente da una semplice guarnizione o da una vite regolata male ma possono lasciar passare centinaia di litri al giorno. Queste perdite possono essere individuate notando se il piccolo specchio d'acqua del gabinetto ha leggere increspature oppure, ancor meglio, controllando se il numero segnato dal contatore quando si esce di casa è lo stesso di quando si rientra. Anche i rubinetti che non chiudono bene sprecano più acqua di quanto si possa immaginare: una goccia ogni cinque secondi corrisponde, in un anno, a più di 2.000 litri. UNA VASCA PER DUE Restando in bagno, ci sono molti piccoli accorgimenti salva-acqua. Radersi sciacquando il rasoio nel lavandino riempito anziché sotto il getto di acqua corrente, o chiudere il rubinetto mentre ci si spazzolano i denti riaprendolo solo per sciacquarsi la bocca: da un normale rubinetto, infatti, escono in media fra i 5 e i 15 litri d'acqua al minuto. In qualsiasi negozio di idraulica si possono acquistare riduttori di pressione da installare su tutto l'impianto o filtri che ottimizzano la resa del getto di una singola uscita mescolando aria all'acqua (servono anche a limitare gli schizzi su muri e pavimenti). Una doccia di 3 o 4 minuti è sufficiente per lavarsi con cura corpo e capelli, mentre la vasca riempita a metà conserva tutto il suo effetto rilassante con 30 o 40 litri di acqua in meno. Fare il bagno in due, oltre che molto romantico, riduce ulteriormente la quantità di acqua utilizzata, sia perché si riduce la capienza della vasca sia perché "lavi due al prezzo di uno". RISPARMIO IN CUCINA Chi ha una caldaia a gas può abbassare la temperatura dell'acqua calda portandola al livello ottimale per bagno doccia e lavaggi vari. Mentre si lavora sui rubinetti o sul miscelatore alla ricerca del giusto dosaggio fra calda e fredda scorrono invano molti litri di acqua. Questo accorgimento ha inoltre un piacevole effetto collaterale: quando si fa la doccia e qualcuno, in un'altra zona della casa, apre un rubinetto dell'acqua calda, diminuisce la portata ma non la temperatura. Il criterio di raccogliere l'acqua piuttosto che lasciarla correre vale ovviamente anche in cucina. È opportuno, ad esempio, lavare i piatti nel lavello riempito di acqua calda usando il flusso corrente solo per il risciacquo. Per lavare la verdura la si può lasciare a mollo per qualche minuto, rimuovendo eventuali residui terrosi con uno spazzolino di fibre vegetali anziché con la pressione del getto dell'acqua. Meglio ancora utilizzare una bacinella anziché il lavello e usare poi l'acqua per bagnare le piante. Non è tanto vero, come si dice, che l'acqua della pasta è ottima per lavare i piatti; può essere tuttavia utilizzata per lasciare in ammollo pentole o padelle molto sporche prima del lavaggio. I surgelati si scongelano molto meglio tirandoli fuori dal freezer con qualche ora di anticipo piuttosto che abbandonandoli per cinque o dieci minuti sotto un getto di acqua tiepida, cioè sprecando un centinaio di litri di acqua potabile per alzare un po' la temperatura di un chilo di cibo. Per quanto riguarda lavastoviglie e lavatrice, andrebbero utilizzate solo a pieno carico. Inoltre i programmi di lavaggio brevi sono spesso più efficienti di quanto si creda. POLLICE DAVVERO VERDE Molti i consigli anche per chi ha un giardino o un grande terrazzo con vasi e piante. Innanzi tutto è bene annaffiare nelle ore fresche, al mattino presto o di sera, per ridurre l'evaporazione. Aggiungere compost nel terreno serve non soltanto a concimare e a ridurre la massa di rifiuti domestici inviati nelle discariche, ma anche ad aumentare la capacità del suolo di trattenere l'umidità. Il prato non dovrebbe essere tagliato troppo corto, ancora per evitare un eccesso di evaporazione. Alberi, cespugli e piante con radici profonde vanno annaffiati meno frequentemente ma più a lungo del prato o delle piantine. È buona norma comunque (anche estetica) piantare specie appartenenti all'ecosistema locale, che sono generalmente abituate a cavarsela con le precipitazioni naturali. I sistemi di irrigazione capillare sono piuttosto costosi ma permettono di ridurre gli sprechi. In alternativa, il vecchio annaffiatoio è un po' scomodo e pesante ma molto più efficiente del tubo.
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