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Scoperto e denunciato il pescatore di frodo a Pianosa, recuperati altri 300 m. di rete Capitaneria multa anche noto ristoratore per non rintracciabilità del pesce servito

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 20 luglio 2008

Gli uomini della Capitaneria di Porto di Portoferraio, dopo una serie di verifiche e ispezioni hanno dato un nome a chi ha calato la “rete killer”, scoperta la scorsa notte dalla Motovedetta della Guardia Costiera CP 567 dislocata per la stagione estiva presso l’isola di Pianosa. La rete era stata individuata a circa 600 metri dalle coste dell’isola, quindi in piena Area Marina Protetta, dove è assolutamente vietato esercitare qualsiasi attività di pesca, pena l’arresto fino a sei mesi. Il Comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Fregata Nerio BUSDRAGHI fa sapere che l’autore del reato è un pescatore elbano già noto alla Guardia Costiera, e che messo sotto pressione si è presentato spontaneamente in Capitaneria con la scusa di sapere se effettivamente la Guardia Costiera avesse effettuato un sequestro di reti nella zona di Pianosa. Ha quindi chiesto di visionarle e le ha poi riconosciute come proprie, aggiungendo che l’intera rete calata è lunga circa 3000 metri. Al personaggio è stata elevata una sanzione amministrativa, per la non corretta segnalazione delle reti – erano, al solito state utilizzate delle bottiglie di plastica facilmente mimetizzabili – di 2000 euro. E’ stato poi denunciato all’Autorità Giudiziaria per aver pescato in zone non consentite, qui rischia fino a sei mesi di carcere. Nella mattinata, la motovedetta della Capitaneria di stanza su Pianosa ha effettuato il recupero di altri 300 metri di rete e sta proseguendo nell’attività di rilevazione. L’azione della Guardia Costiera contro i pescatori di frodo continua anche a terra. Questa mattina, personale del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Marciana Marina, nel corso di alcuni controlli nell’ambito dell’Operazione “Mare Sicuro”, ha contestato ad un noto ristoratore l’inosservanza delle norme sulla rintracciabilità del prodotto ittico elevando un verbale per 1500 euro. Successivamente, gli stessi Militari hanno sequestrato ad un venditore ambulante, già da giorni nel mirino della Capitaneria, un quantitativo di pesce pari a 60 kg per inosservanza di norme sulla tracciabilità e igieniche, elevando un verbale di 1167 euro. “ Voglio approfittare dell’occasione per fare un plauso a tutti i miei uomini che, giornalmente, svolgono il loro lavoro con sacrificio e serietà – commenta il Comandante Busdraghi - e che ha portato al conseguimento dei brillanti risultati degli ultimi giorni.”


capitaneria pesca rete cp

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