Un'ordinanza del Tribunale di Livorno ha respinto la tesi fondamentale sostenuta dal Comune di Piombino per respingere la richiesta di referendum sui fanghi di Bagnoli. Smentita clamorosamente, dunque, la tesi del sindaco, della commissione comunale e del Partito democratico sulla non competenza locale della questione. Infatti, dice l'ordinanza, "è sufficiente rilevare che, nella fattispecie, nel contesto normativo di riferimento, spetta solo ed esclusivamente al Comune di Piombino la decisione di accogliere o meno nel proprio territorio i materiali provenienti dal sito di Bagnoli". Dunque la materia era ed è di esclusiva competenza locale ed il referendum, ai sensi dello Statuto del Comune di Piombino, poteva e doveva essere tranquillamente ammesso e organizzato; la negazione del referendum deve essere quindi chiaramente ascritta alla sola volontà della aggioranza che governa il nostro Comune. Il Tribunale ha respinto il nostro ricorso solo perché in data 19 dicembre 2007 il Consiglio Comunale di Piombino, a maggioranza, ha autorizzato, con un Ordine del Giorno, il Sindaco a sottoscrivere l'Accordo di Programma. Le responsabilità politiche vengono definitivamente chiarite: un tale comportamento della maggioranza del Comune di Piombino ha impedito ai cittadini di manifestare direttamente il loro giudizio attraverso un referendum che il Tribunale ha dichiarato del tutto legittimo. E' stato dunque leso, a colpi di maggioranza, il diritto fondamentale dei cittadini ad esprimersi su una materia di così grande rilevanza per la loro vita. Forte anche delle decisioni del Tribunale, il Comitato continuerà la sua battaglia perché i fanghi di Bagnoli non arrivino a Piombino operando e a vigilando, ma soprattutto informando correttamente i cittadini sull'evolversi della situazione.
Bagnoli Napoli