IL PD DELL’ ISOLA DEL GIGLIO SOTTOSCRIVE IN PIENO IL SEGUENTE DOCUMENTO DI LEGAMBIENTE: Una drastica dieta dimagrante per un paziente già in agonia. I tagli alla scuola previsti dal Decreto in discussione in Parlamento, mettono in serio pericolo la tenuta dell'intero sistema scolastico italiano: oltre 87.000 cattedre in meno che andranno a diminuire l'attuale rapporto docenti /alunni, a scapito della qualità dell'insegnamento nella scuola pubblica italiana. La denuncia arriva da Legambiente che anticipa i contenuti di un dossier sui tagli alla Scuola Pubblica nei giorni di discussione della manovra finanziaria 2009. "L'Italia è tra i Paesi europei che investono di meno nella scuola, neanche il 2% del PIL – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile del settore Scuola e Formazione di Legambiente – e nonostante questo, continua a sottrarre risorse al sistema scolastico, che ha già avuto anni bui di riforme e controriforme, tagli continui agli organici e ai finanziamenti". Legambiente sottolinea infatti che se è vero che il rapporto alunni/docente è inferiore rispetto agli standard europei, nel computo dei docenti delle nostre scuole, ci sono almeno tre specificità rispetto alle scuole degli altri Paesi: 1. la presenza degli insegnanti di sostegno (circa 88.441), che rappresentano un elemento di qualità dell'insegnamento e dell'inclusione sociale che gli altri Paesi non hanno; 2. la presenza degli insegnanti di religione cattolica (circa 26.000), non presenti in quei paesi e soprattutto non pagati dallo Stato; 3. la conformazione del nostro territorio: ricco di presidi abitativi di montagna e piccole isole. Se sottraiamo la somma degli insegnanti di sostegno e religione (circa 115.000) dal numero totale degli insegnanti che è di 843.040 - spiega ancora Legambiente - il rapporto alunni-docenti si eleva già di un punto, avvicinandosi agli altri Paesi europei. "Ci domandiamo dunque – prosegue Pallucchi - chi farà le spese di questi tagli? E la risposta non può essere che la qualità del nostro sistema scolastico rappresentata da alcuni elementi come gli insegnanti di sostegno e il tempo pieno, a vantaggio del potenziamento delle scuole private". Legambiente lancia l'allarme anche sul rischio di chiusura delle scuole situate nelle aree più marginali del Paese, che faticano a rispettare gli standard numerici richiesti per mantenere il presidio scolastico. "Non parliamo di realtà di secondaria importanza. I piccoli comuni al di sotto dei 5000 abitanti sono ben il 72% dei comuni italiani - sottolinea Vanessa Pallucchi –. Legambiente durante lo scorso anno scolastico ha denunciato il rischio chiusura delle scuole dei piccoli comuni e delle isole minori per effetto dei tagli dell'organico già previsti dallo scorso Governo e ha chiesto che per queste realtà vengano applicati specifici criteri di calcolo del rapporto alunni per classe e degli organici del personale che tengano conto delle situazioni territoriali, poiché avrebbero un disagio sociale e culturale con conseguenze gravi anche sulla qualità dell'insegnamento".
Isola del Giglio sfumata