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La terapia del dolore e l'assistenza dei malati terminali all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 17 luglio 2008

Nei giorni scorsi, la stampa locale ha riportato lo sfogo (giusto) di un uomo che ha visto la propria mamma terminare la vita fra atroci sofferenze. “Mia madre ha sofferto perché è stata privata di una sacrosanta terapia del dolore”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Lo stato delle cose non può rimanere tale e per questo non voglio che la nostra storia venga dimenticata”. Ho cercato e incontrato questo giovane uomo di Portoferraio e ho anche parlato con Viliano Rossi, il referente elbano del Tribunale dei diritti del malato. Sulla questione del dolore e della cura dei malati terminali ero già intervenuto l'anno scorso, in occasione di un incontro pubblico organizzato dallo stesso Tribunale del malato. Le cure palliative sono ancora una realtà lontana dal raggiungere standard decenti. Talvolta, problemi di natura organizzativa possono ostacolare il tentativo di alleviare il dolore. A volte sembra emergere una visione della medicina che considera una sconfitta l'impossibilità di guarire il paziente. Eppure occorre investire nell’assistenza e cura dei malati terminali. Fatica l'assistenza domiciliare e, nonostante le dichiarazioni, gli hospice (luoghi per questo tipo di cura) sono una rarità (a Livorno ce n'è uno, pochi altri sono previsti nella nostra regione). Eppure è necessario che ai malati oncologici e a quelli affetti da malattie degenerative progressive vengano garantite cure mediche, psicologiche e spirituali. Sì, perché occorre mettere al centro la totalità della persona, la sua relazionalità e l'approccio globale della cura (coinvolgendo in questo, oltre ai sanitari, agli psicologi e agli altri specialisti delle relazioni di aiuto, anche le famiglie e il volontariato, vale a dire una reale rete di cure palliative). Alla fine del prossimo mese di ottobre, a Pisa, si terrà il quarto convegno nazionale sul dolore organizzato da Cittadinazattiva. Mi sembra utile riportare qui le finalità di queste iniziative: Considerare il dolore, non un prezzo che la persona malata, con patologie acute o croniche, deve sempre e comunque pagare alla malattia; Richiamare l’attenzione di chi deve assumere decisioni in sanità, perché servizi dedicati offrano idonee prestazioni di terapia del dolore, riconoscendo le stesse come parte integrante dei Livelli Essenziali di Assistenza; Perseguire l’obiettivo di garantire una dignitosa qualità della vita durante l’esperienza di malattia e nelle fasi finali dell’esistenza umana; Migliorare la cultura degli operatori sanitari e introdurre nella formazione universitaria di base attività didattiche finalizzate alla riduzione, al controllo e alla cura del dolore e della sofferenza che ad esso si accompagna. In considerazione delle difficoltà delle persone colpite da malattie croniche, inguaribili, con ridotte aspettative di vita, credo che anche del potenziamento di questo tipo di servizio (e, perché no, della realizzazione di un hospice all'Elba), si dovrà parlare con l'assessore regionale alla sanità Enrico Rossi in occasione della sua venuta a fine mese a Portoferraio.


rossi assessore sanità

rossi assessore sanità