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Riflessioni sul Canile: "Forse ci siamo ma..."

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 15 luglio 2008

Forse ci siamo…questa volta forse ci siamo davvero: i progettisti che hanno vinto la corsa per la realizzazione del nuovo canile hanno avuto nei giorni scorsi i novanta giorni previsti per la stesura del progetto definitivo che dovrà quindi essere presentato entro Ottobre di quest’anno e con un po’ di fortuna e di agilità burocratica forse la costruzione della nuova struttura potrebbe partire già all’inizio del 2009. Il ‘Parco-Canile’ ideato dai progettisti sull’idea di costruire una struttura a dimensione di cane che possa tutelare al massimo il benessere animale e garantire una visibilità tale da permettere un continuo turn-over degli animali è ormai una realtà, un ponte gettato sul futuro, un’impresa che sarà il vanto dell’Isola d’Elba e che dovrà essere presa ad esempio da tutti coloro che vorranno creare un canile moderno ed efficiente. Tutto bene, tutto perfetto… ma io credo che non dovremmo fermarci a questo, sarebbe un errore: le Amministrazioni Comunali e la Comunità Montana che tanto in questi anni si sono adoperati per fronteggiare problemi burocratici, politici, economici, non devono mollare adesso e ora più che mai essere riferimento costante per coloro che poi dovranno gestire la struttura. Il Canile non potrà funzionare correttamente se veterinari, volontari, amministratori non eseguiranno ciò per cui saranno chiamati: ognuna di queste figure dovrà agire in accordo e collaborazione con le altre cercando di dare vita ad una struttura capace di diventare un centro di servizi in cui tutto il personale sia preparato e formato al compito che lo aspetta; allo stesso tempo sarà necessario creare percorsi didattici per l’esterno, quindi con il coinvolgimento delle scuole e dei visitatori alla ricerca di una conoscenza sempre maggiore del rapporto uomo-animale. Il Canile dovrà quindi essere e diventare struttura ‘dinamica’, non solo rifugio per cani abbandonati, gestita in modo intelligente e consapevole, senza cercare di perseguire interessi personali o creare inutili e dannosi campanilismi. Non dovrà essere punto di arrivo e non sarà chiamata a risolvere solo i problemi dell’abbandono e del randagismo, ma essere punto di partenza per progetti volti alla sensibilizzazione di problemi riguardanti gli amici a quattro zampe, come l’importanza del microchip e dell’anagrafe canina o le problematiche inerenti le colonie feline. Spero che il canile, tanto desiderato e sognato e di cui tutta l’Elba ha veramente bisogno, non diventi solo un bel ‘parco’, ma possa funzionare veramente, in uno spirito di impegno concreto e sincero, nel rispetto dei cani ospiti e della società che lo accoglie.


cani buffa

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