Prendiamo atto della risposta che l’Assessore al Sociale del Comune di Portoferraio ha fornito alla stampa locale a seguito del nostro intervento sulla questione del diritto alla casa. Prima di entrare nel merito della questione, che è cosa serissima investendo il rispetto di uno dei diritti fondamentali della persona, cioè quello di avere un tetto sopra la testa, diritto che a Portoferraio è sicuramente molto precario, ci sia consentita solo una breve osservazione di ordine politico. Non si può infatti non notare che non appena Rifondazione Comunista interviene su un qualche tema il Sindaco e la Giunta PD di Portoferraio si affrettino in modo affannoso a rispondere. Questo ci fa sicuramente piacere dato che vuol dire che stiamo evidentemente cogliendo nel segno. Ci fa meno piacere notare che, invece, quando ad intervenire è il centro destra né Peria né i suoi alleati si sentano in dovere di dire qualcosa. Viene allora da sospettare che sia vero quello che certi maligni (non noi) sostengono da tempo, e cioè che, come ormai accade a livello nazionale, gli emuli locali di Veltroni siano troppo ammaliati dal loro nuovo prototipo di politico (ovvero il Cavalier Berlusconi) per attaccarlo e che prevalga, anche a livello locale una politica di inciucio permanente tra il Popolo della Libertà e il Partito Democratico, che appaiono sempre più appiattiti sulle stesse posizioni politiche e sulle medesime priorità programmatiche. Ma facciamo il punto sulla questione casa a Portoferraio: una baraccopoli (gli Orti); situazioni di precarietà abitativa (Palazzo Coppedè ed altre); affitti alle stelle; famiglie in gravi difficoltà a pagare i canoni imposti sul mercato privato; assenza da circa venti anni di interventi da parte delle amministrazioni e degli enti locali per la costruzione di nuovi alloggi. In questo quadro, che esiste da anni, occorreva un impegno forte da parte del Comune. E qui l’assessore Pellegrini sbaglia di grosso. Non è vero che Rifondazione non abbia mai fatto proposte concrete, anzi, come l’Assessore sa benissimo abbiamo tormentato per anni il Sindaco e la Giunta affinché iniziassero a fare qualcosa per garantire il diritto alla casa dei cittadini portoferraiesi. Basta che vada a rileggersi il programma elettorale del 2005 o la famosa delibera del giugno 2007 del Consiglio Comunale. Quelle erano le nostre proposte, concrete e fattibili, realizzabili con risorse economiche che erano nelle casse del Comune e che il PD ha preferito dirottare altrove. Così, ad esempio, le persone ospitate nei prefabbricati de Gli Orti, avrebbero avuto una casa entro il 31.12.2007, così come avevamo stabilito nel famoso consiglio comunale del giugno 2007. Invece quei soldi non sono stati utilizzati e la baraccopoli è ancora li’. Facciamo quindi il punto di quanto è in ballo a Portoferraio per il settore casa: PIANI PEEP: solo adesso, con un ritardo di quasi 2 anni, l’Amministrazione Peria ha informalmente presentato i primi piani di intervento. A livello di procedimento amministrativo siamo ancora all’inizio e quindi se ne parlerà (forse) dopo le elezioni; ALLOGGI CASALP ALL'ALBERETO: siamo fermi alla situazione del 2005, il terreno non è ancora nella disponibilità del Comune e non ci sono ancora i progetti esecutivi da parte del soggetto incaricato dell’intervento (CASALP) ma solo progetti di massima. Anche qui se ne riparlerà (forse) dopo le elezioni; EX CASA DI RIPOSO: la ristrutturazione ad uso abitativo è una proposta di Rifondazione (ma l’Assessore Pellegrini se ne dimentica facilmente visto che è convinta che siamo strutturalmente privi, a differenza di Veltroni e Berlusconi, della capacità di formulare proposte concrete). Notiamo solo che si è impiegato quasi un anno dall’accoglimento della nostra proposta in Consiglio Comunale per la ristrutturazione della casa di riposo a fini abitativi solo per svolgere il bando di gara per l’assegnazione dei lavori. Evidentemente il PD e l’Amministrazione comunale Peria hanno altre priorità che dare una soluzione alle emergenze abitative dei comuni cittadini. Purtroppo l’elenco è già finito qui e il bilancio non può che essere definito fallimentare. E ciò è ancora più grave se si consideri che in questa legislatura c’erano le risorse economiche, le progettualità e le proposte concrete (quasi sempre purtroppo solo le nostre Assessore) per dare una buona risposta al problema del disagio abitativo risolvendo tanti problemi concreti per molti nostri concittadini. Quello che è mancato davvero è stato l’impegno e la consapevolezza che il diritto alla casa doveva essere la priorità dell’azione del Comune. Peria e PD lasciano dopo 5 anni di amministrazione la situazione abitativa di Portoferraio perlomeno nel medesimo stato in cui l’hanno trovata. Ci pare un dato politico e sociale grave sul quale riflettere e che renderebbe necessario un immediato cambio di marcia e di direzione.
Palazzo Coppedè portoferraio