Nella tarda mattinata di Domenica 13 Luglio un folto gruppo di amici di Ornella Casnati si è ritrovato al Cimitero della Reverenda Misericordia di Portoferraio per stringersi intorno alla famiglia della scomparsa Signora delle Farfalle ed a quella sua seconda famiglia che è stata Legambiente. L'occasione era quella della consegna al figlio Matteio dell'urna contenenti le ceneri della fotografa ambientalista che sarebbero poi state inumate nel vicino Cimitero del SS. Sacramento di Portoferraio. Si è parlato delle speciali, uniche doti umane di Ornella, della sua capacità di far sentire a tante persone il calore dell'amicizia, della sua minuta e accurata grandezza nel riversare lo stesso amore verso la vita elbana in tutte le sue forme dalle piante agli esemplari di Homo Sapiens Sapiens. Ed al termine di una lunga settimana punteggiata dai pensieri a lei dedicati ne pubblichiamo un'ultimo, molto semplice, della giornalista tedesca Elvira Korf che parla di una "Ornella quotidiana" "Ricordo anche l’Ornella degli anni '80. Era appena deceduto suo marito Ivan, un pianista eccellente che avevo avuto il piacere di ascoltare alcune volte. Lei aveva cominciato a lavorare alla Pizzeria La Carretta. Erano quelli tempi in cui si usciva spesso la sera per mangiare fuori, e così la vedevamo spesso. Si diceva sempre che si andava a mangiare "una pizza da Ornella", benché il titolare fosse Roberto, lei era diventata l’anima di quel locale. Con la sua gentilezza naturale, quasi una eleganza interna, prendeva cura del tuo ordine. Sempre, anche nella confusione dell’alta stagione, ti rivolgeva qualche parola personale, non ti serviva solo la pizza, ma addirittura veniva dopo un po’ apposta per chiedere, se tutto andava bene. Lo voleva sapere per davvero. Mi si è stretto il cuore, quando ho letto la notizia della sua scomparsa. Non volevo credere che fosse davvero Lei, finché (ahimè) ho visto la sua foto. Chiudiamo, cari lettori, una serie di giorni in cui abbiamo pubblicato pagine e pagine sulla dipartita di una persona che abbiamo sentito profondamente, intensamente, compagna di strada, la cui temporanea compagnia era davvero "ossigenante". Anche noi ci rendiamo conto forse solo ora a pieno quanto parlare con lei ci compensasse, della arrogante meschinità, della volgarità perbenista, della tracotante stupidità e dell'ignoranza cinica di altri, delle brutture umane con le quali chi fa il mestiere di raccontare la vita di ogni giorno, ogni giorno deve misurarsi. Per Ornella cambiamo un'ultima volta il canone del normale comunicare: non pubblicheremo, come "correttamente" dovremmo fare, l'immagine cronachistica dei suoi cari e dei suoi amici, uniti e dolenti; la salutiamo con altre tre delle sue splendide immagini, tratte da un CD che ci vedemmo recapitare lo scorso Natale con su scritto: per Elena e Sergio, uno dei tanti regali di Ornella. Ci pare più giusto così
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