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Peria: Il ricorso dei comitati è pienamente legittimo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 14 luglio 2003

Quando sulla stampa locale ho letto il comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale di Portoferraio, riguardante le vicende del regolamento urbanistico, ho francamente fatto un salto sulla sedia. Mai e poi mai mi sarei aspettato un'uscita così squallida e sconcertante. Non posso quindi fare a meno di replicare, anche per ristabilire la verità. Nel comunicato, innanzitutto, si liquidano come "proposte scellerate ed irresponsabili" le posizioni di quei comitati o movimenti che si stanno opponendo con forza all'attuale regolamento e che non escludono la via del ricorso al T.A.R.. Credo peraltro che lo stesso l' Amministrazione Ageno pensi delle battaglie dell'opposizione consiliare; così facendo, però, dimentica alcuni aspetti che è bene ribadire: 1. Un regolamento urbanistico è un atto di normazione generale, che muovendosi nel solco delle norme dettate dal piano strutturale, va a definire scelte importanti che modificheranno gli equilibri territoriali, ambientali, infrastrutturali ed economico-sociali del nostro Comune per molti anni. Proprio per questo motivo è del tutto legittimo che vi siano comitati di cittadini, movimenti, forze politiche che dissentono ed esprimono tale loro dissenso in tutte le forme, compreso anche il ricorso agli organi di giustizia amministrativa. Rispetto ad essi ogni tentativo di intimidazione o limitazione del loro operato è inaccettabile e lesivo delle regole democratiche. 2. Chi intende proporre ricorso al T.A.R. non agisce contro i contenuti e le scelte del regolamento, che, per quanto discutibili, rappresentano questione di merito sulla quale il Consiglio si è già espresso positivamente, ma agisce rispetto al profilo della legittimità dello strumento approvato, rispetto cioè alla sua conformità alla Costituzione, alle leggi dello Stato, alle leggi regionali, agli strumenti di pianificazione superiore (P.I.T. e P.T.C.) ed al piano strutturale, con cui il regolamento urbanistico non può mai essere in contrasto. Da questo punto di vista, considerati i numerosi profili di illegittimità del regolamento, mi viene da porre una domanda alla Giunta Ageno: è più "irresponsabile" chi lotta perché le norme siano pienamente legittime o chi va avanti comunque, senza apportare le necessarie correzioni normative, rischiando poi di compromettere tutto? Ed è più "scellerato" ricorrere al T.A.R. o fare finta di niente e poi magari ritrovarsi con concessioni per prima casa illegittime, mettendo in enormi guai il disgraziato che cerca di accedere ad un diritto sacrosanto? O non risulta all'Amministrazione che le norme del regolamento relative alla prima casa possano essere in contrasto con l'art. 13 delle N.T.A. del piano strutturale o, laddove individuano la possibilità di costruire per i soli residenti, addirittura con l'art. 3 e 42 della Costituzione? Con grande franchezza, facendo una battaglia per la legittimità degli atti, non mi sento di essere poco responsabile o addirittura nemico di (citando il comunicato) "artigiani, idraulici, elettricisti, falegnami, trasportatori, giardinieri, mobilieri, imprese edili e commercianti". Mi sento di essere al contrario una persona che cerca di fare decentemente il proprio lavoro di eletto dal popolo, nella convinzione che il primo controllore della legittimità degli atti normativi debba essere proprio l'organismo che li emana e cioè, in questo caso, il Consiglio Comunale.


portoferraio panorama gabbiani

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