LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano Piange e ricorda ORNELLA, la signora della farfalle Ornella Casnati ha chiesto di essere cremata. La ricorderemo laicamente sabato 12 luglio alle 11,00 al Cimitero della Misericordia a Portoferraio. Ognuno porti un ricordo, il suo affetto e la sua stima. Ornella non voleva fiori. LEGAMBIENTE chiede, a chi volesse ricordarla con un gesto concreto, di contribuire a fare ancora più bello il Santuario delle Farfalle che realizzeremo tra Monte Perone e Monte Capanne, che tanto ha voluto e che le dedicheremo. Per contribuire: cc. postale n.33568502 intestato a LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - loc. Uccellaia 57033 Marciana Marina (LI) causale: Santuario delle Farfalle Ornella Casnati Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Dedicheremo gli “Stati Generali della Natura” che si svolgeranno lunedì 14 a San Rossore a Ornella Casnati che con grande professionalità e passione si è dedicata all’esplorazione dei nostri meravigliosi ambienti, regalandoci emozioni straordinarie ed uniche di una fauna e di una flora che soltanto lei poteva raccontare con immagini meravigliose. La Toscana perde un’ambientalista e una grande fotografa. Il Consiglio regionale è vicino a suo figlio ed ai suoi cari e a quanti l’hanno conosciuta e apprezzata. La sua morte improvvisa ci ha raggiunti proprio mentre approvavamo il Piano del Parco dell’Arcipelago, un provvedimento che anche lei attendeva con entusiasmo. Ornella non la dimenticheremo e troveremo il modo e le forme migliori per non disperdere il suo preziosissimo lavoro. Erasmo D’Angelis Presidente della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale Toscano Ornella Casnati era venuta all’ Elba tanto tempo fa con un grande amore. E con tanto amore aveva amato questa Terra. Era la Signora delle Farfalle. Le sue bellissime foto e le sue scoperte lo ricordano in libri e riviste. Il suo lavoro e la sua dolcezza sono state un patrimonio prezioso per il Parco Nazionale, fino dalla sua nascita. Per me sono state una insostituibile fonte di coraggio e di fiducia. Riposa in pace cara Signora. In tanti si stringono attorno a Matteo e gli saranno vicini. Ogni farfalla ricorderà il Tuo sorriso. Un abbraccio Beppe Tanelli E’ scomparsa Ornella Casnati, da dieci anni dipendente dell’Ente Parco e grande appassionata della natura elbana. In molti l’hanno conosciuta: era infatti la signora gentile che con tanta pazienza ogni giorno rispondeva ai più disparati quesiti del pubblico presso il nostro punto informazioni situato a Portoferraio in Calata Italia. Ecco cosa faceva Ornella: forniva preziose informazioni sulla natura delle nostre bellissime isole. Era giunta dal Nord alcuni decenni orsono trasferendosi nel bel mezzo dell’ambiente elbano che subito aveva imparato ad amare e che per questo rappresentava un suo fondamentale interesse di vita. Aveva perso il marito tanti anni fa e risiedeva a Portoferraio con il figlio, oggi studente universitario, nella sua casa nascosta tra i boschi di Val di Piano, insieme ad una moltitudine di gatti ed altri animali oggetto dei suoi più bei ritratti fotografici. Infatti, autrice di foto naturalistiche, dedicava ormai da alcuni anni gran parte del suo tempo libero a ritrarre le più piccole ed affascinanti forme di vita vegetale ed animale, che studiava e contribuiva a determinare, in contatto con esperti e studiosi, riuscendo persino ad effettuare preziose scoperte e segnalazioni sia nel campo faunistico che in quello floristico. Attivista di un’associazione ambientalista, aveva fatto della difesa dell’ambiente una delle sue ragioni di vita. Dopo aver trascorso una pesante giornata di lavoro, era facile incontrarla anche nel tardo pomeriggio alle Prade, con la sua piccola macchina digitale in cerca di insetti ed altre forme di vita da ritrarre, suo svago e distrazione ai problemi quotidiani. Negli ultimi tempi stava coronando un suo sogno attraverso la collaborazione, insieme allo studioso Leonardo Dapporto, ad un lavoro a stampa del Parco sulle farfalle dell’Arcipelago Toscano: proprio la sua passione per i lepidotteri le aveva fatto guadagnare l’appellativo di “Signora delle Farfalle”, poiché riusciva incredibilmente a ritrarli in suggestivi scatti che metteva in visione nei più importanti forum naturalistici del Mediterraneo. Ornella lascia, oltreché noi colleghi, l’anziana madre ed il figlio. E’ stata minata da un male incurabile che l’ha consumata rapidamente: fino a pochi giorni fa era ancora presente alla sua postazione al pubblico, poi il ricovero ed un rapido declino. Ornella, tra l’incredulità di molti, lascia un vuoto fra i suoi colleghi e nel mondo dell’ambientalismo elbano: ai familiari vanno le condoglianze del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Cara Ornella, questa mattina di buon’ora sono venuto a farti visita in ospedale, ma tu eri già “nella stanza accanto”; non ho fatto in tempo; sono rimasto con te molte ore. Accanto c’era un altro mio caro amico, che aveva iniziato il Viaggio poche ore prima di te. M’è venuto in mente quando mi chiedesti di “raccontarti” la fantastica storia geologica di quest’isola che, strega, ha adottato te, come me, come il mio amico; e ricordo le annotazioni che prendevi “per essere più precisa con la gente” - mi dicesti - “all’Info Park Point”. M’è venuto in mente l’abbraccio che ci scambiammo; era il reciproco compenso per quel racconto, un compenso per me che ti parlavo, per te che mi ascoltavi; come si abbracciano gli alberi; come insegna quel matto di Mauro Corona, lo scultore di parole. Sono passati un po’ d’anni e ci siamo persi, ma ad ogni incontro era come ci fossimo visti il giorno prima; merito della tua solare e rassicurante semplicità. M’è venuto in mente la sera che festeggiammo insieme la laurea di un giovane comune amico naturalista, accanto a casa mia, e il vino di mio padre che portai per l’occasione. Piccole umane cose, d’anima più che di materia. E mi sono ricordato di una bella poesia di Peguy che lessi la vigilia di Natale di due anni fa, in una piccola edicola di montagna, ai piedi di una parete del Corchia nelle Apuane. La fotografai e la tenni in mente per tutta l’arrampicata come dovesse “servirmi” per un giorno speciale in cui si possa ridere anche della morte, alla fine, solo un passaggio nella “stanza accanto” per chi non ha paura di prenderne il vero significato. La dedico a te, con tanto affetto, senza “aria solenne o triste”, con un abbraccio. Nicola Gherarducci Tanti anni fa, 1979. Esauriti tutti i rinvii universitari. In attesa di partire per il servizio militare. Anche se elbano “purosangue” abitavo a Piombino, anzi a Pisa - vituperio delle genti- a studiare biologia. Con quello che ora è sindaco di un paese dell'entroterra del vicino continente, era giugno, fummo invitati a collaborare ad una gita a bordo dell' ”Apoblivor”, un magnifico veliero catch boma out in legno, due alberi, attrezzato per i charter, ormeggiato in darsena dell' “allora” Portoferraio. Ai tempi nei quali un altro “protagonista” di quel pezzo di storia, che qualcuno sicuramente ricorderà uomo-sandwich sui pattini che andava su e giù per la calata facendo pubblicità, insieme a un vecchio taxi inglese nero con la scritta pubblicitaria bianca e che anche lui, pochi giorni fa, è mancato per un infarto. Alessandro, allora col suo cagnolino e il suo maggiolino decappottabile, gli “Stracci e le Stelle” della calata di allora, all'epoca che spopolavano le “francesi”...... Dicevo, invitati a bordo di quella barca affascinante, sulla quale quattro gatti - in senso letterale: Popey, Bleuby, Pistache e Penod, un fulvo francese, Ivan, anche lui mancante da gìà troppi anni, e Ornella ( a proposito, questo nome fa anche rima con farfalla...) molto più giovane... Ognuno di noi, credo, o almeno per me è così, nella vita ha una o più sensazioni, piacevoli o meno, che lo accompagnano giorno giorno, come una specie di termine di paragone per tutto ciò che si vive. Non ero mai stato veramente in barca, e una delle cose più belle che ho provato è stato farmi trascinare attaccato all'Apoblivor navigante a vela, più o meno davanti ai Nisporti, da una cima, con il mare che al posto di quell'aria che dicevo prima, mi fluiva addosso, dandomi lo stesso piacere e la stessa esaltazione. E' una sensazione che mi sta sempre cucita addosso... Per tanti anni non li ho più visti, sapevo che avevano lasciato la vita in barca, ho saputo che Ivan se ne era “andato”, poi, nel mio lavoro, ho rincontrato Ornella, e attraverso le pagine di Elbareport ho scoperto la sua passione per gli insetti e da biologo fallito ma in eternità appassionato delle scienze naturali e in specie dell'entomologia, mi è capitato di conversare con Ornella all'Ufficio del Parco. Stamani, quando ho saputo che Ornella se ne era andata, quel momento di tanti anni fa mi si è fissato nella mente e non mi lascia più, anche se le sensazioni che gli associo non sono assolutamente di morte, ma di aria calda, di sole, di mare, di acqua e di silenzio della navigazione a vela. E mi ricordo come fosse ora il rientro rigorosamente a vela con una spericolata manovra di attracco sempre e solo a vela. Ricordi stupendi che galleggiano sempre dentro di noi ma che in occasioni come questa riaffiorano con prepotenza e si stampano negli schermi neuronali. Un unico rimpianto: non aver più percepito la confidenza per dirle una cosa così personale e così bella, di ringraziarla per una senzazione così profonda che la mia anima porta con sé. La prossima volta, anche se irrazionalmente mi illudo che non ci sarà una prossima volta, vorrei non avere più questi rimpianti. Ciao,e , in ritardo, grazie, bella signora delle farfalle. Roberto Barsaglini Il Quotidiano "La Nuova Ecologia" ha annunciato la scomparsa di Ornella un servizio con il commiato di Umberto Mazzantini, che abbiamo già pubblicato ieri ma che riproponiamo come migliore chiusura di questa lunga pagina. "Si è spenta la notte scorsa Ornella Casnati, nata in Svizzera ma da oltre trent'anni all'Elba. Era dirigente di Legambiente Arcipelago Toscano, collaboratrice del Parco nazionale e autrice di numerose scoperte entomologiche. Alla sua memoria la Regione Toscana ha dedicato gli Stati generali della natura, in programma il 14 luglio Il ricordo di Umberto Mazzantini: Per Ornella Ora che Ornella se ne è andata, volando via senza rumore come una delle farfalle che amava, mi rendo conto di non ricordarmi di quando ci siamo conosciuti. Mi ricordo le sue sigarette assassine, il suo triste e radioso sorriso, ma non mi ricordo il come e il dove di quella che sarebbe diventata quasi subito un'amicizia senza perché. Ornella era per me un mistero francescano di innocenza e pudore fuori dal tempo, che ha portato fino al suo doloroso letto d'ospedale, un'anima gentile che nascondeva con gratitudine dolorosa la fortuna radiosa di un grande amore purtroppo perduto e mantenuto con una fedeltà incrollabile alla vita. Era uno scoglio tenero e forte nel mare in tempesta di una vita difficile che, come per un miracolo, non gli ha mai fatto perdere l'incanto per il mondo, lo sbalordimento per le sue trame sottili, per gli animali più piccoli che stregava con la sua pazienza da maga silvestre e che correvano o volavano a mettersi in fila, per scoprirsi e farsi scoprire dal suo sguardo paziente da esploratrice di minuzie. Ora che Ornella se ne è andata mi rendo conto di non averci mai mangiato insieme un boccone cameratesco, di non essere mai entrato nella sua casa spersa nel bosco, di non aver conosciuto i suoi gatti tirannici e i suoi ricci malandrini, né di aver visto strisciare il biacco che faceva visita al suo tetto e al suo giardino. È rimasto tra noi, così intimamente solidali e amici, così disarmatamente fiduciosi l'una nell'altro, come un sottile paravento, come se le nostre vite avessero bisogno dell'ultimo canneto di mistero domestico da non condividere, di un'unica porta da non aprire per non svelarci completamente. Di Ornella, che amava la verità della vita, ricordo la candida indignazione per il cinismo e la menzogna politica, il dolore per l'ignoranza esibita, per l'insulto gratuito, per lo spreco di bellezza che troppi fanno nella nostra isola, il suo correre sempre in aiuto a chi, come me, ha fatto il callo agli insulti con l'ardore di chi invece, al contrario, è pronta ad accettare tutto per sé. Se c'è una cosa che non si può perdonare agli stupidi è quella di aver sminuito, anche per una sola volta, la passione, il lavoro e le scoperte di Ornella. Ora che Ornella se ne è andata, ci mancherà la sua inflessibile onestà quotidiana, il suo stupore per la vita, il suo vigile silenzio, il suo esserci sempre e discretamente, senza sgomitare, senza chiedere, stupefatta dell'interesse degli altri, felicemente stupita quando una sua bellissima e rara foto finiva su un prestigioso giornale o su un sito super specializzato di entomologia o ornitologia. Ornella, discreta e inflessibile nella sua modestia, ci ha aiutato a capire la bellezza più segreta della nostra isola che aveva adottato nel suo cuore gitano fino a farne il suo stupefacente regno di misteri e stupori che ha attraversare con passo leggero, lasciandoci la fortuna di aver conosciuto qualche frammento della vita appartata di questo splendente essere umano, cosi fragile da non far paura alle creature del mondo e così forte da non aver paura di vipere e scorpioni. Ma il regalo più grande, il battito d'ali più raro dell'ultima farfalla notturna, Il coleottero di smeraldo più introvabile che porterò nel mio cuore, è l'ultimo gioioso e soffrente sorriso che Ornella mi ha regalato ieri, sussurrando per l'ultima vota il mio nome. Grazie per averti incontrato in questo morso di mondo e di tempo Umberto Foto 1: Ornella Casnati 2002 Manifestazione contro la chiusura del canile (elbareport) Foto 2, 3, 4, 6, Farfalle Elbane ritratte da Ornella Casnati Foto 5 Poesia di Peguy (N. Gherarducci) Foto 7 Tramonto su Portoferraio di Ornella Casnati
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