E’ mancata all’appuntamento Elbajazz Nicky Nicolai, da pochi giorni mamma della splendida Flora, che: “Assomiglia tutta a me” dice orgoglioso il papà Stefano Di Battista. E’ un uomo cambiato dopo la nascita della figlia, -«E’ difficile per me separarmi da Flora, non mi è mai successo d’innamorarmi di una ragazza così tanto. Ho imparato a darle il latte, a cambiarla e mi manca molto, purtroppo la tourneé era già programmata.». Ma ad ogni intermezzo il papà torna a Chieti ed il papà adesso osa ancor di più musicalmente rischiare. L’errore è concepito dal sassofonista come ricchezza, perché spiega: “Quell’errore sei tu. Ora se sbaglio non mi colpevolizzo più di tanto. L’importante è lasciare alla gente qualcosa di buono. Noi vogliamo: sorprendere, emozionare e divertire perché: la vita è bella!”. Il drago alato della tromba Bosso fa una distinzione fra l’errore compiuto per rischiare e quello nato da una distrazione e quest’ultimo sinceramente lo infastidisce un po’ sia che sia un suo errore, sia che sia un altrui sbaglio. E continua :“Ma la pignoleria la lasciamo ai classici, noi prendiamo i rischi. Meglio suonare con il cuore e con l’anima.” I 12 x 8 metri del palco dell’Elbajazz hanno tremato con il sound firmato Stefano Di Battista - sassofono, l’internazionalmente tosto Fabrizio Bosso - tromba, “in sostituzione del basso” all’ organo hammond Baptiste Trotignon, alla batteria il newyorkese Greg Hutchinson. La rossa figlia d’arte Fabiana Rosciglione ha sostituito sul palco la convalescente mamma e con Summer time, l’atmosfera si è rarefatta nel jazz. Il jazz è un cerchio e la tromba fra bocca e mani di Bosso ed il sax tra quelle di Di Battista richiama i noti schizzi di Giotto. Ascoltando dal vivo i brani del loro cd Trouble Shooting (etichetta Blue Note) il pubblico non poteva che chiedere a quattro mani il bis. E con grazie Boggi si chiude la prima serata dei Big. Stasera il padre del jazz italiano Renato Sellani che ha accompagnato al piano Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Hellen Merril, si specchierà con Danilo Rea che incominciò a suonare il piano perché affascinato da Sellani. Melodia e swing ad altissimo livello in un incontro tra due generazioni diverse. Sellani era seduto in prima fila accanto a Boggi ed insieme hanno dato la carica alle folli improvvisazioni della band. Renato Sellani è molto attratto dall’alba all’Elba, molto probabilmente si sarà svegliato per ammirarla.
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