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La crisi idrica prossima ventura

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 14 luglio 2003

Fra due settimane avremo finito le scorte d’acqua, titola la stampa di oggi 14 luglio. Nessuno, a parte la solita benemerita Faita, ha mai risposto al Signor Meneghin che prospettava un invaso sotterraneo per raccogliere l’acqua piovana e quella sorgiva. Derisione ed ilarità dei soliti noti. L’acqua sorgiva, la nostra, continua ad andare in mare. Le bettoline continueranno a fatturare miliardi (la spesa necessaria per una stagione di rifornimento ci avrebbe consentito un opera perenne, salvifica) fino a quando comunque troveranno in continente l’acqua da trasportare all ‘isola Verde & Blu (che se è così verde un motivo lo deve avere … l’acqua di falda, ottima ed abbandonate). Venti anni or sono, spaventatati dalle centrali nucleare costruite con il fili di ferro dai sovietici, abbiamo respinto il nucleare pulito buttando al vento 20.000 miliardi di allora già spesi, più altri 10.000 per smantellarle, più qualche migliaio di dipendenti fissi che non lavorano ma prendono lo sitipendio nucleare (paghiamo sempre noios, tanto …) Non abbiamo le centrali ma sopravviviamo grazia alla cugina Francese che non solo la produce ma la vende anche ai poveri italiani, al prezzo che vuole lei, naturalmente. E se per caso scoppia una centrale francese o svizzera … non è che la radiazione si ferma al confine. Non si costruiscono gli impianti ad elica per sfruttare il vento perché sono brutti. Non si fanno gli invasi perché non stanno bene. Non si usano i pannelli solari in misura adeguata, non si ricicla l’acqua. Dormiamo in pace, se ce la facciamo.


fosso val di denari

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