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Legambiente: Basta con la discarica-scandalo del Puppaio a Rio Marina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 14 luglio 2003

Nell’agosto 1999 un protocollo di intesa comprensoriale tra Comuni elbani, Comunità Montana, Provincia di Livorno, Regione Toscana e Parco Nazionale decise di realizzare in località Puppaio, a Rio Albano, nel Comune di Rio Marina una “piattaforma” per l’attività di stoccaggio provvisorio degli inerti non pericolosi provenienti da costruzioni e demolizioni. A dicembre Parco Nazionale concesse il nulla-osta e la cooperativa “Lavoro e Territorio” iniziò l’attività. Vi fu anche il tentativo di mettere in funzione un piccolo e rumoroso impianto di frantumazione non previsto dal protocollo e che il Parco Nazionale non avrebbe potuto autorizzare se non in violazione del DPR istitutivo dell’Area Protetta. Ma anche lo stesso stoccaggio provvisorio appariva una forzatura perchè l’apertura di discariche nei parchi non è contemplata dalla legge 394. Il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco valutò la grave emergenza ed autorizzò solo uno stoccaggio provvisorio di inerti edili. Dopo poco tempo La Coop. “Lavoro e Territorio” falliva, la discarica “provvisoria” veniva sequestrata dal corpo Forestale dello Stato che evidentemente riscontrava alcune violazioni nello stoccaggio dei rifiuti. Successivamente la discarica veniva messa all’asta e se l’aggiudicava una ditta continentale che, a quanto pare, vorrebbe costruire (nel Parco!?) un impianto di frantumazione degli inerti, intanto è stato aperto un analogo impianto a Colle Reciso con la prospettiva della realizzazione di una vera e propria piattaforma comprensoriale di stoccaggio e frantumazione nella stessa zona centrale dell’Elba. Lo scorso anno il Comune di Rio Marina ha chiesto, con un’ordinanza, il ripristino dei luoghi. Ma nessuno ha fatto nulla. Intanto, la zona del Puppaio è ancora sotto sequestro. Oggi, nel bel mezzo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed a due passi di Cala Seregola (che il Comune indica come area di sviluppo turistico nel Piano Strutturale), è visibile non uno stoccaggio di inerti edili ma una vergognosa discarica abusiva di rifiuti di ogni genere (vedi foto allegate): asfalto, eternit, ferraglie, fusti di olio, infissi, plastiche... mischiati e sotterrati tra detriti edili e terra, il tutto in un indecente stato di abbandono e degrado, ammucchiato selvaggiamente e sparso in una zona di grande valore paesaggistico ed ambientale (è presente la Pernice Rossa), vicino ad un’azienda agricola e lungo un sentiero panoramico, purtroppo ancora sbarrato dal Demanio, che corre nel Parco Minerario, costeggiando i laghetti “rossi” immortalati nei depliant turistici (vrdi foto). LEGAMBIENTE chiede a tutti gli Enti che firmarono il protocollo d’intesa del 1999, ognuno secondo le proprie competenze e responsabilità, di intervenire immediatamente e che venga presa ogni iniziativa necessaria a sanare questa vera e propria vergogna ambientale e paesaggistica, questo errore che va corretto al più presto.


Puppaio Rio Marina Discarica 1

Puppaio Rio Marina Discarica 1

Puppaio Rio Marina discarica 2

Puppaio Rio Marina discarica 2

Puppaio Rio Marina Laghetto rosso

Puppaio Rio Marina Laghetto rosso