Per rispondere a Rifondazione partirei dalla loro affermazione “era l’ora”: entro nella giunta Peria nel novembre 2005 e da allora mi sono trovata a fronteggiare, fra le altre cose, il grave problema dell’emergenza abitativa. Ricordo un immediato sopralluogo, insieme al sindaco, al palazzo Coppedè e la richiesta immediata di verifiche da parte del genio civile sulla stabilità del caseggiato, andai anche agli orti, una realtà che conoscevo benissimo. Ricordo l’inesistenza di strumenti amministrativi che consentissero di fare assegnazioni, oltre la graduatoria di ERP, agli abitanti di alloggi d’emergenza (quali gli orti) e l’inesistenza di una conoscenza delle situazioni di assegnazioni provvisorie e definitive degli alloggi popolari, per non parlare della diffusa inesistenza dei contratti di affitto nei medesimi alloggi. Devo dire che c’era anche una mia discreta inesperienza. Da allora grazie al lavoro dell’ufficio tecnico con la dirigente ed i suoi collaboratori, cito la grande esperienza di Sergio ed il lavoro certosino di Patrizia, e la grande collaborazione dei tecnici di casalp, siamo riusciti a ricostruire un quadro “normale” delle assegnazioni, trasformandole da provvisorie a definitive e stipulando i contratti, situazione questa che ci consentirà di arrivare al tanto atteso bando per la mobilità, impossibile da bandire prima che tali situazioni non fossero state definite. Già in un incontro di maggioranza del 2006, fatto presso la Fondazione Exodus a Lacona, feci presente la mia difficoltà a dismettere gli orti, considerato che dovevo fronteggiare famiglie sfrattate, situazioni di persone malate e senza tetto e non esistevano alternative. I tentativi fatti di attivare altre importanti istituzioni pubbliche, in un’azione mirata a reperire risorse libere e disponibili, non avevano sortito la risposta che speravo, l’unica alternativa continuava a rimanere gli orti. Alle sollecitazioni di rifondazione risposi che avrei accolto con estremo favore la possibilità che fosse qualcuno di rifondazione ad occuparsi del problema casa o anche a proporre soluzioni, idee, ma il problema rimase al mio assessorato e non è cambiato niente, in termini di proposte concrete, fattibili, quando un membro di rifondazione andò nel consiglio di amministrazione di Casalp. Nel frattempo con i tecnici comunali iniziammo a guardare dentro la legge regionale n°96 del 1996 che disciplina ancora oggi le assegnazioni degli alloggi popolari e così nasce la proposta di delibera del giugno 2007, dove si stabilisce un meccanismo di priorità nelle assegnazioni degli alloggi, consentendo di assegnare, oltre alla graduatoria e agli sfratti, anche a orti e coppedè, gli alloggi che via via si liberano. Rifondazione si è sempre presa il merito, e lo fa anche nell’ultimo atto di accusa, di aver fatto approvare la delibera, “non senza resistenze da parte del nascente partito democratico”. Non so se allora il partito democratico fosse “nascente”, (erano quasi le tre di notte), ma so benissimo come è andata e come fui io con l’assessore Leo Lupi a chiedere a rifondazione di rivedere insieme il contenuto della delibera che rifondazione voleva rinviare ed il lavoro che si fece con uno stanchissimo Benedetto Lupi e sempre Leo Lupi, per arrivare alla formulazione che si legge ancora oggi, quando l’assessore Daniele Palmieri uscì dalla sala giunta, dove stavamo lavorando, in modo plateale, gridando ai suoi compagni: “ricordatevi da dove venite!”….. A fine agosto 2007 si è poi realizzato il trasferimento della casa di riposo traditi nella nuova RSA di San Giovanni. Nelle discussioni di giunta avevo proposto il mantenimento dell’uso sociale della struttura destinandola a residenza sociale assistita, con la realizzazione di bilocali per anziani e fasce di popolazione in difficoltà socio-sanitarie ed economiche. La giunta mi ha come sempre sostenuta e l’architetto Parigi ha iniziato ad elaborare il progetto di ristrutturazione che è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche ed è stata già aggiudicata la gara. I tempi? Si può certo fare sempre meglio e prima, ma le nostre strutture comunali sono molto penalizzate dalla scarsità di personale e dalla mole di lavoro da svolgere, quindi non posso che ringraziare per l’impegno profuso. Per quanto riguarda gli appartamenti da costruire in Albereto, sono state reperite le risorse finanziarie, e sappiamo con quante difficoltà, abbiamo già il progetto preliminare, sono stati effettuati i rilievi strumentali del terreno ed entro l’estate si arriverà alla disponibilità pubblica del terreno per il quale le trattative con il proprietario sono ormai in dirittura d’arrivo. Ci vuole tempo? Certo, non si tratta di comprare due “ova da bere”. Nel frattempo cerco di trattare con il privato attraverso il coinvolgimento delle agenzie, nella consapevolezza che se non si smuove il mercato degli affitti privati, mai il comune riuscirà a fronteggiare tutte le emergenze sue e degli altri comuni elbani (si, si arriva a Portoferraio, si prende la residenza in una baracca e… il problema è nostro!). Sempre nel frattempo ho chiesto uno studio di fattibilità per la ristrutturazione dell’ultimo piano dell’ospedale vecchio che risolverebbe tante situazioni senza consumare territorio, anzi rivalutando un bene pubblico che va in malora e ripopolando il centro storico. Non va neanche questo? Ci si poteva pensare prima? Ma rifondazione qualche proposta l’ha mai fatta? Spero che finisca l’era delle polemiche sterili e inizi quella dell’impegno vero, costruttivo. E’ vero siamo ormai in campagna elettorale, così mi dicono, ma sinceramente non mi interessa, ho un mandato che cerco di portare con onore fino alla fine del medesimo, insieme alla giunta e al sindaco Peria che sempre mi hanno sostenuta e spronata ad andare avanti.
cosetta pellegrini assessore