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Maria Grazia Mazzei: Dossier sul Gal ed altro. Duro attacco a Febbo.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 14 luglio 2003

Il "Dossier" sul GAL e zone collegate Signor Presidente Febbo, nell’assemblea della Comunità Montana di venerdì 25 giugno u. s. ha dichiarato di non avere informazioni sufficienti per rispondere alle domande della mia Interrogazione. Poiché io desidero comunque una risposta scritta a quelle domande, mi permetto di fornirle una ricostruzione a memoria degli eventi di contorno alle vicende riguardanti la società consortile GAL Leader II nei suoi rapporti con la Comunità Montana, oggetto della mia interrogazione. Se vorrà, potrà servirsene come supporto alla sua memoria, ovviamente per consenso o per dissenso a seconda dei casi. Del resto le vicende per me oscure di quella Società sono strettamente legate all’origine della sua Presidenza della Giunta della C. M., e suoi chiarimenti sono estremamente importanti per dissipare ombre, preoccupazioni, equivoci. O per confermarli. Della sua ascesa stellare ebbi notizia dalla stampa alla fine dell’estate 2001, quando si riferì di due sue conversazioni – telefonica ad alta voce sul pullman da Campiglia a Piombino, la prima; a viva voce, poco dopo, sul ponte del traghetto, la seconda, nelle quali annunciava un imminente terremoto in Comunità Montana con liquidazione della Giunta istituzionale guidata da Andrea Sirabella che sarebbe stato da lei sostituito, e con conseguente liquidazione del vice presidente (e allora direttore di Gal Leader II) Giampaolo Soria. Naturalmente lei smentì e la conversazione e le intenzioni ivi contenute, come s’usa. Ma, guarda caso le cose cominciarono ad andare proprio nella direzione prefigurata nelle sue presunte dichiarazioni. Cominciò allora a chiarirsi il senso di una curiosa e poco chiara operazione che il consigliere Fuochi – consigliere comunale di maggioranza a Portoferraio, consigliere in Comunità Montana, consigliere nel C. d. A del Gal Leader II – aveva appena promosso e concluso, facendo entrare nello staff operativo del Gal Leader II, che si sarebbe dovuto occupare dei progetti finanziati con il DUPIM, il sig. Massimo Grilli – del quale non risultava alcuna caratteristica indicante una competenza specifica in merito – in certo modo in sostituzione di altri professionisti ben titolati e già collaboratori del Gal Leader II. Il metodo utilizzato per la circostanza non fu ineccepibile, ma si invocò la ragion di Stato degli equilibri politici all’interno del C.d. A. del Gal Leader II, e tutto tacque. Fino a quando il consigliere Galletti – consigliere di minoranza a Portoferraio e consigliere per la minoranza di Portoferraio in Comunità Montana – folgorato come San Paolo sulla via di Damasco, decise di lasciare il gruppo consiliare dell’Ulivo nella C. M. per aderire a Democrazia Europea. Scelta per lei provvidenziale, perché le consentì di proporsi per la guida di una Giunta della Casa delle Libertà, che di fatto poi costituì, avendo i numeri in Assemblea. Il consigliere Galletti, inopinatamente convertitosi, diventò assessore (giusta gratitudine a posteriori). Ma poi si scoprì che c’era stata una gratitudine anche a priori, perché guarda caso Galletti risulta congiunto (zio acquisito) del già citato Massimo Grilli, fatto assumere da Fuochi al Gal Leader II: così il cerchio è completo. Non voglio sostenere che questi accadimenti configurino comportamenti illeciti: altrimenti se ne sarebbe occupata la Procura della Repubblica. Ma rimangono comunque indigesti. Dunque la Giunta Sirabella fu liquidata – personalmente non sono mai stata entusiasta dell’operazione che le aveva dato vita, ma non posso negare che avesse lavorato, e non male – e si inaugurò la sua: con Piero Landi assessore alle Società partecipate (cioè al Gal Leader II). Landi non si può definire un uomo nuovo della politica elbana: quasi scomparso come peso elettorale (milita nell’UDC) è però consigliere comunale di minoranza a Campo nell’Elba, e diretto avversario politico di Giampaolo Soria, allora consigliere di maggioranza nello stesso Comune. La sua scelta come assessore responsabile della partecipazione della C. M. al Gal sembrò dichiaratamente volta a far fuori – come si diceva che lei avesse detto nella ricordata conversazione telefonica navale – il Soria dal Gal. Lei, anche in questo caso smentì. Ma poi i fatti smentirono lei. Nella foga della rivincita il consigliere-assessore Landi decise, con atto inaudito e dissennato, di rinnovare il C. d. A. del Gal Leader II a febbraio 2002, prima della presentazione del Bilancio Consuntivo, impegnando il nuovo Consiglio a gestire, ad anno finanziario concluso e a progetti conclusi, le operazione amministrative di una gestione condotta da altri. Sta di fatto che il Bilancio che lei con voce altisonante, ripetendo peraltro le parole dell’assessore Landi, ha annunciato in Assemblea della C. M. di voler inoltrare alla Procura della Repubblica è stato approvato e firmato dal nuovo Consiglio di Amministrazione e quindi dallo stesso Landi. La fretta di prendere possesso di Gal Leader II può avere una spiegazione: dovendo escludere – per carità di patria – che il nuovo Consiglio sperasse di trovare nelle casse della Società un tesoro da amministrare (le procedure europee non consentono avanzi di amministrazione) e da cui ricavare lauti emolumenti (la voce circolava come vanto di alcuni dei neoeletti), l’unica motivazione poteva essere quella di curare per conto della Regione l’espletamento dell’iter amministrativo dei fondi DUPIM, che il precedente Consiglio di Amministrazione aveva fatto assegnare appunto al Gal Leader II (e per il quale era stato cooptato il sig. Grilli nipote di Galletti). Di fatto, per quanto di mia conoscenza, Gal Leader II non ha prodotto altro che quell’operazione, della quale conosco peraltro solo i risultati relativi ai progetti degli Enti pubblici. Ho letto la relazione fatta dal precedente Consiglio di Amministrazione all’assemblea del febbraio 2002. Bastava ascoltare per capire che la Società aveva operato bene e aveva realizzato investimenti che sarebbero stati recuperati non appena si fosse inaugurata la nuova Iniziativa Comunitaria LEADER PLUS. Il nuovo consiglio ha eliminato lo staff che aveva gestito LEADER II, e così facendo ha trasformato l’investimento in debito. Si è disinteressato di LEADER PLUS. E’ entrato come uno dei soci ordinari nella nuova società consortile GAL ETRURIA che si è formata per la gestione dell’I. C. LEADER PLUS (la cui costituzione era stata seguita per conto di Gal Leader II dal consigliere Fuochi). Lo staff che era stato di Gal Leader II – peraltro tre persone in tutto – si è trasferito pari pari in GAL ETRURIA e lavora all’I.C. LEADER PLUS. Direttore è sempre Giampaolo Soria, perché il mondo non ha i confini dell’Elba, e la professionalità non è acqua. Però la Comunità Montana ha bruciato risorse personali preziose che aveva contribuito a formare, e si trova ora con una società partecipata senza risorse e senza prospettive. E indirettamente ha bruciato risorse economiche imponenti che erano state messe a disposizione della realtà elbana, e che giacciono inutilizzate o sottoutilizzate (e per scopi esterni ai progetti che le avevano prodotte). Di qui le domande che le ho rivolto nella mia interrogazione, e che ancora attendono risposta. Gliele formulo quindi nuovamente, con qualche ulteriore articolazione che le faciliti il compito della risposta. Il Testo dell'Interrogazione sul Gal Leader II FLa sottoscritta Maria Grazia Mazzei, membro dell’Assemblea della Comunità Montana dell’Elba e Capraia, rivolge al Presidente dell’Assemblea la seguente Interrogazione con richiesta di risposta scritta : 1. In relazione alle recenti notizie di stampa sull’attività della Società consortile GAL LEADER II, della quale la C. M. possiede parte del capitale, chiede di sapere quale è l’attuale assetto della Società partecipata, ed in particolare l’entità della quota sociale attualmente detenuta dalla C. M. e che percentuale rappresenta del totale del capitale sociale, stanti le dichiarazioni a suo tempo da lei rilasciate (marzo 2002), di voler procedere alla riduzione sostanziale della partecipazione della C. M. al capitale sociale, e di voler altresì procedere all’incremento del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Società partecipata, con conseguente rinnovo delle cariche sociali. 2. Chiede di sapere quale è il bilancio delle attività svolte dalla medesima Società, con particolare riferimento alle voci di spesa per l’amministrazione; e se, e in che misura, e sulla base di quale motivazione istituzionale la C. M. abbia in qualche modo contribuito al finanziamento di tali spese, oltre a quanto eventualmente utilizzato del capitale sociale versato. 3. Chiede di conoscere se il Presidente e il Direttore della Società partecipata ricevano emolumenti per il loro incarico non derivanti da progetti finanziati nell’ambito delle attività sociali; e, nel caso che gli emolumenti derivino dal capitale sociale originario o dal rifinanziamento del medesimo o a maggior ragione da contribuzioni straordinarie comunque riconducibili a intervento della C. M., se non si configuri una forma illecita di finanziamento di partiti da parte di un Ente pubblico, stanti le responsabilità politiche degli attuali Presidente e Direttore della Società consortile stessa. 4. Chiede di conoscere quali provvedimenti la S. V. abbia preso o intenda prendere in relazione all’abbandono da parte della Società partecipata –avvenuto all’atto dell’insediamento della nuova gestione inaugurata assieme alla Giunta della C. M. da lei presieduta– dei progetti ARACNE e AGENZIA CULTURALE, dei quali la stessa Società era beneficiaria con cofinanziamento dell’Ente che la S. V. presiede pro tempore, abbandono durato oltre un anno e recentemente e maldestramente interrotto con un frettoloso make up –e con frenetici traslochi– forse al fine di evitare provvedimenti da parte degli organi di controllo regionale sollecitati da alcune Amministrazioni comunali che, anche per questi motivi, hanno ritirato la loro adesione alla Società partecipata stessa. 5. Chiede di conoscere in che modo, per quanto di pertinenza e di responsabilità della C. M., la Giunta intenda, tramite il proprio rappresentante nel C. di A. della Società partecipata, cautelare l’Ente dal rischio di dover restituire, in qualità di socio, il finanziamento ricevuto per i progetti ARACNE e AGENZIA CULTURALE, secondo quanto disposto dal punto 3.5 delle Procedure d’attuazione dell’I. C. LEADER II, che stabiliscono al punto 1.3 l’impegno a mantenere operanti le infrastrutture realizzate con il contributo dei fondi comunitari per un periodo minimo di anni cinque nonché a non vender, né cedere o distogliere dall’impiego previsto dal progetto le opere realizzate o le attrezzature acquistate per un periodo di almeno sei anni a decorrere dalla data di accertamento finale di esecuzione dei lavori. 6. Chiede di conoscere le deliberazioni prese, a far data dal suo insediamento, dalla Giunta della C. M. in materia di incarichi di consulenza o comunque di collaborazione coordinata e continuativa, con riferimento alle poste di bilancio utilizzate per il relativo finanziamento; e di conoscere sulla base di quali criteri di selezione i singoli incarichi sono stati conferiti. 7. Chiede di conoscere il nominativo dei funzionari titolari del procedimento nelle selezioni e nelle assegnazioni dei medesimi incarichi. La lettera sulla manifestazione di Montecarlo In risposta alle altisonanti dichiarazioni, sue e di altri, vorrei soltanto ricordarLe che dal 21 giugno risulta a protocollo una mia richiesta di copia di atti (determine, mandati di pagamento, elenco degli invitati, convenzioni, incarichi , ecc.) in merito al PROGETTO MONTECARLO che ancora non ha avuto esito. Come da Regolamento aspetterò il 21 luglio che mi siano consegnati per esprimere un parere definitivo sull’intera vicenda e per decidere eventuali ulteriori giudizi e azioni. Lei non deve rispondere soltanto a me o al Consiglio, ma agli elbani alle prese, come sempre, con carenze, guasti e disfunzioni nell’ approvvigionamento idrico i quali richiederebbero la stessa solerzia e magari la stessa capacità di reperire risorse economiche. L'interrogazione sull'erogazione idrica a Val di Denari 1. risulta che il Località Val di Denari, comune di Portoferraio quattordici famiglie sono rimaste senza approvvigionamento idrico dal 1° al 7 luglio u.s., altre persino sino al 9. 2. Risulta anche che negli uffici della C.M., dover si sono recati per protestare non sono stati trattati gentilmente- questo per usare un eufemismo - e addirittura i loro contatori sono stati verificati per accertare eventuali morosità. 3. Risulta altresì che l’assessore Galletti si sia recato di persona in alcune abitazioni per spiegare che tutto ciò è dipeso da cause accidentali :un guasto qui , un guasto là , dichiarandosi “infastidito” dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale. 4. Risulta inoltre che il serbatoio di monte Tabari non sia utilizzato. Si chiede di essere informati sui motivi che hanno portato a decidere l ‘inutilizzazione di un’opera costruita nel 1995 e che avrebbe dovuto risolvere il problema di molte utenze e addirittura poter coprire il fabbisogno di Portoferraio e dintorni per almeno 48 ore in caso di black -out. Si chiede di essere informati sui costi sostenuti dalla Comunità per la realizzazione dell’opera e su come si intenda concretamente operare in futuro perché non si ripetano tali avvenimenti che purtroppo non risultano episodici (un fatto simile si è già verificato a Marciana Marina non molto tempo fa. Si chiede inoltre di essere informati in merito alle decisioni assunte per evitare le gravissime carenze d’acqua che sempre hanno caratterizzato le stagioni estive elbane.


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