Riteniamo doverosa una risposta alla mozione di R.C. sui cosiddetti pontili Esaom, al fine di spiegare quale sia la realtà dei fatti, a fronte di una ricostruzione che soltanto bonariamente può essere definita imprecisa. Il fatto è che ormai le mozioni non si discutono più nelle sedi competenti (il Consiglio Comunale), bensì sui giornali e che va assai di moda sparare a casaccio, pur di colpire l’avversario. Questo sport, peraltro, non è mai seguito da proposte alternative, tantomeno da un minimo di autocritica quando si sbaglia, con la rara eccezione di qualche mosca bianca che si ricorda che la politica non è solo attacco e demonizzazione dell’avversario, ma confronto corretto fra diverse visioni del mondo. Detto ciò veniamo alla mozione di Rifondazione. In primo luogo è bene precisare, al di là di come la pensi quel partito, che i vecchi pontili Esaom citati sono una questione, la richiesta di rilascio di una nuova concessione da parte del Cantiere, un’altra. Siamo cioè in presenza di due separati procedimenti amministrativi. In ordine al primo procedimento, il Comune ha prodotto i necessari atti per la rimozione dei vecchi pontili, Esaom ha resistito davanti al giudice amministrativo, chiedendo la sospensiva degli atti dell’amministrazione e l’annullamento degli stessi. Il Comune ha vinto in tutte le sedi, ottenendo soddisfazione delle sue ragioni fino al Consiglio di Stato. Dopo di che i Dirigenti responsabili hanno emesso gli ulteriori atti di competenza: - richiesta di esecuzione di sgombero per quel che riguarda il Dirigente responsabile della parte demaniale; successivo rigetto della richiesta di sospensione dell’esecuzione dell’atto di sgombero da parte di Esaom; - archiviazione da parte del Dirigente responsabile della parte edilizia della richiesta di accertamento di conformità ex art. 140 L.R.T. n° 1/2005. Riguardo alla nuova domanda di concessione la Giunta Comunale, avendo ricevuto richiesta del proprio indirizzo politico da parte degli Uffici, si è espressa con delibera n° 151 del 25 luglio 2007. In essa, vista la favorevole istruttoria tecnica degli Uffici Comunali ed i pareri favorevoli espressi sull’istanza Esaom da parte degli altri Enti (Capitaneria di Porto, Agenzia del Demanio e Agenzia delle Dogane), la Giunta ha espresso a sua volta indirizzo favorevole al rilascio della concessione, condizionandola all’art. 42 del Codice della Navigazione e cioè al fatto che la concessione quadriennale sarebbe immediatamente revocata senza che il concessionario potesse avanzare pretesa alcuna, ove contrastasse con quelle che si dovranno rilasciare in attuazione del programma di settore della portualita e comunque in presenza di ogni superiore interesse pubblico; il rilascio è stato altresì condizionato dalla Giunta all’accoglimento nell’area in concessione dei pescherecci da trasferire dalla Calata Depositi, al fine di dare una positiva risposta ad un antico bisogno della Città; Con successiva delibera n° 35 del 28 febbraio c.a. la Giunta si è nuovamente espressa. Tale delibera, neanche citata da Rifondazione, è conseguente ad un approfondito confronto tecnico con l’Autorità Portuale proprio relativo alla realizzazione del Porto pescherecci ed alle problematiche tecniche che esso si portava dietro, anche in relazione ad alcuni rilievi critici avanzati dagli operatori del settore. Si è quindi ritenuto di valutare un’ulteriore ipotesi. L’illustrazione della soluzione finale ottimale, in area esterna a quella richiesta in concessione da Esaom e tale da garantire “una conformazione dell’approdo pescherecci più ampia e funzionale rispetto a quella che si sarebbe ottenuta con la delibera 151/2007” è stata illustrata al tempo ai Capigruppo di maggioranza e minoranza, al sottoscritto ed al Comandante della Capitaneria, dal Presidente Guerrieri. L’unico Capogruppo assente, che ricordiamo, era quello di Rifondazione Comunista. Si è così ottenuta la disponibilità da parte dell’Autorità Portuale a realizzare essa stessa il porto pescherecci in radice al molo n° 1, secondo un progetto gradito anche alle rappresentanze dei pescatori, con caratteristiche progettuali diverse e meno impattanti e con disponibilità da parte di Esaom di mettere a disposizione gratuitamente dei moduli frangiflutti per la realizzazione dell’infrastruttura. La Giunta ha quindi espresso, con la delibera 35, indirizzo politico favorevole alla nuova richiesta di concessione, fermi restando i già citati limiti dell’art. 42 del Codice della Navigazione per il concessionario. Si ricorda infine che: - la richiesta di concessione di cui si tratta è per precise finalità, di rimessaggio e manutenzione di imbarcazioni da diporto, salvo la sola deroga per usi diversi connessi a condimeteo avverse o condizioni di emergenza; - l’Amministrazione, con trasparenza assoluta, ha messo in pubblicazione il rilascio dell’atto concessorio, consentendo a chiunque di presentare domande concorrenti; - è stata presentata una domanda concorrente, che ha automaticamente attivato una procedura di comparazione fra le due istanze ai sensi di legge, comparazione in corso. Tanto dovevamo per un più corretto inquadramento delle questioni sollevate da Rifondazione. E’ chiaro che ogni ulteriore elemento di dettaglio non potrà che essere discusso in Consiglio Comunale.
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