Fa sempre piacere che anni di lavoro, denuncia, ricerca sul territorio, dossier e blitz di Goletta Verde vengano riconosciuti (a volte senza nemmeno citarli) anche da altre associazioni e giornali nazionali per lanciare l'allarme sulle spiagge chiuse all'Elba. Gli annunciati blitz liberatori contro le "spiagge chiuse" delle tante sigle che si apprestano a venire nella nostra isola, anche se un po' tardivi, serviranno comunque a ravvivare l'attenzione sul "mare in gabbia". Legambiente intanto, in otto anni di costante pressione e azioni concrete, alcune di quelle spiagge è riuscita a farle o rifarle segnalare, come è successo a Marciana Marina, Capoliveri ed in altri comuni, qualche sentiero di accesso è stato ripulito, qualche prepotenza sanzionata o fatta cessare, qualche catena tolta anche grazie a privati sensibili e a cittadini che hanno ripreso le nostre denunce. «Intanto – dice il portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano, Umberto Mazzantini - stiamo lavorando insieme all'Acqua dell'Elba, la prestigiosa azienda di Marciana Marina che produce profumi e prodotti per la persona da essenze della macchia mediterranea, a rendere raggiungibile meglio una delle spiagge incluse nei nostri dossier, quella della Cala a Marciana Marina. Dalla prossima settimana inizieremo a intervenire proprio su due degli accessi citati in questi giorni sui giornali: partirà subito la ripulitura del piano di calpestio del sentiero comunale "alto" che porta alla Cala (l'altro che corre lungo la costa è chiuso ormai da due cancelli e da un'interminabile lite giudiziaria), che provvederemo anche a segnalare meglio». Fabio Murzi, uno dei titolari di "Acqua dell'Elba" spiega che «Questo intervento, sarà l'occasione per chiudere un altro anello dei "sentieri dei profumi" adottati ed attrezzati da Acqua dell'Elba e Legambiente, includendo anche l'ulteriore tratto che dalla Caletta si ricongiunge al crinale della Ripa ed al primo "sentiero dei profumi" di Val di Cappone. Sono stati anche attrezzati con cartelli esplicativi sulle bellezze naturali e paesaggistiche il sentiero Sant'Andrea, Maciarello, Conca, Quattro Strade ed il numero 12 che da Marciana Marina sale a San Giovanni, Solfale, Lavacchio, per poi ridiscendere fino a Marciana Marina attraverso le Coticchie». «Un impegno concreto per riaprire e/o valorizzare accessi e sentieri costieri – dice Mazzantini - frutto di un'alleanza tra un'associazione ambientalista ed una imprenditoria attenta all'ambiente che ci permetterà alla fine dell'estate di portare a termine un progetto già iniziato lo scorso anno: il ripristino di un altro degli accessi segnalati, quello crollato che dalla splendida spiaggetta dello Schioppo portava alla costa di Remontò-Cote Tonda». L'Elba è il territorio costiero e insulare italiano con la maggiore quantità di spiagge segnalate da Legambiente nella Guida Blu pubblicata insieme al Touring Club: Innamorata, Terranera, Topinetti, Frugoso, Mangani e Rivercina, Nisporto, Sansone, Enfola, Cala e Ripa Barata, Ogliera, Le Tombe e Rosselle (questa confermata tra le 10 più belle e selvagge d'Italia), Galenzana, Margidore. «Sono solo alcune delle tranquille e appartate, a volte sconosciute, spiagge dell'Elba, un grande patrimonio ambientale e paesaggistico di tutti e che tutti devono poter conoscere e frequentare rispettandone la delicatezza e la bellezza, senza cancelli e catene – sottolinea Mazzantini - Insieme all'Acqua dell'Elba stiamo lavorando per dare un esempio concreto di come alla denuncia del "mare in gabbia" possa far seguito un lavoro di valorizzazione di sentieri e coste che fino ad oggi ha trovato l'appoggio di Parco Nazionale, Comunità Montana e dei Comuni di Marciana e Marciana Marina». Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Comprensione ... Per comprendere a pieno quanto afferma la maggiore associazione ambientalista nazionale (e dell’Arcipelago) occorre riferirsi ad una notizia apparsa sul Corriere della Sera e ripresa dal Tirreno secondo la quale si preparerebbe nei prossimi giorni un “blitz” per la liberazione di coste e spiagge privatizzate che dovrebbe essere compiuto dai Verdi Toscani, da due associazioni ambientaliste relativamente presenti o assenti all’Elba ( Marevivo e Attuttambiente) e da non meglio precisati circoli nautici e di pescatori. Comprensibile il disappunto di un’associazione che dopo aver esercitato per una ventina d’anni una costante opera di vigilanza, documentazione, denuncia e studio del problema, e dopo aver messo a disposizione di mezzi dell’informazione e altre associazioni, tutto il proprio materiale documentativo, mappe comprese (sulle spiagge da liberare bisogna pure arrivarci), si è trovata ignorata dai nuovi liberatori e neppure citata (non è il caso dei colleghi del Tirreno) da chi pure quel materiale ha abbondantemente usato. Comprensibile, se ce lo permettono, pure un certo disappunto da parte nostra, visto che in un primo momento si parlava di un’azione almeno “testimoniale” sulla Cala dei Frati, la cui vicenda negli ultimi 6 anni ha trovato spazio soprattutto su questa testata (ma fortunatamente non solo visto che per due edizioni consecutive la Cala dei Frati apriva l’elenco nazionale del “mare in gabbia” di Legambiente) e che è stata in precedenza, a ripetizione, fino allo sfinimento, riproposta (nella colpevole totale inerzia delle amministrazioni comunali portoferraiesi succedutesi negli ultimi venti anni) da organi di informazione come Joinelba, Mattina, l’Unità sui quali abbiamo scritto. Comprendiamo che Marevivo e Attuttambiente ignorino, ma i Verdi, un po’ di memoria storica dovrebbero avercela. Comprendiamo anche la necessità di usare l’Elba e la sua visibilità luglierina per promuovere una buona causa su giornali che superino la soglia delle poche migliaia di lettori che abbiamo, ma dal momento che si viene da fuori a blitzare a casa nostra, oltre che le testate padane un coinvolgimento di quelle di scoglio, specie se inclini al supporto, ci pareva d’obbligo. Altrimenti si corre il rischio, come dice la canzone, di fare come quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire. (le prime due foto riproducono La Cala di Marciana, la terza è documentativa del blitz compiuto nel 2005 da Goletta Verde alla Cala dei Frati di Portoferraio)
goletta cala dei frati striscione
spiaggia la cala marciana 1
spiaggia la cala marciana 2