L’Amministrazione Comunale presenta i lavori di restauro della Gran Guardia - Porta Mare, spazio definitivamente recuperato ad uso della cinquecentesca Cosmopolis; domenica 6 luglio alle ore 21.00 I locali della Gran Guardia, per l'occasione ospiteranno fino a settembre una mostra dell'artista Silvano Campeggi dedicata alla presenza napoleonica nella nostra isola. L' ISOLA DELL' IMPERATORE aggiunge a quelle in corso un' altra importante iniziativa sulla figura di Napoleone. Comune di Portoferraio e Agenzia per il Turismo dell' Arcipelago Toscano, a partire dal 6 luglio, inaugurano la restaurata Gran Guardia della Porta a Mare della cinquecentesca Cosmopolis con l' esposizione delle opere dedicate da Silvano (detto Nano) Campeggi alla figura dell' imperatore all' Isola d' Elba, dal 3 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. Fino al 15 settembre sarà possibile ammirare i 35 disegni originali di uno dei maestri dell'illustrazione cinematografica le cui opere sono esposte nei più importanti musei europei e degli Stati Uniti. Campeggi, che negli anni d'oro del cinema, ci ha reso familiari e mito al tempo stesso le stars di Hollywood con 3000 'cartelloni' di film, di cui 64 premiati con l' Oscar, così definisce la mostra “ una galleria di costumi e personaggi napoleonici...un modo per riavvicinare quell' epoca breve e spettacolare ....guardando a quei tempi con serenità e con un poco di compiacenza sentimentale". Una galleria che ripercorre l'itinerario di Napoleone all' Elba: la Villa dei Mulini, gli spalti di Portoferraio, la Villa di S Martino. La mostra , ad ingresso libero, sarà aperta dal 7 luglio al 15 settembre , tutti i giorni dalla ore 18.00 alle ore 23.00 Presentazione dell' Ass.re alla Cultura del Comune di Portoferraio, Marino Garfagnoli Difficile descrivere in poche parole il significato artistico e umano dell’opera di Silvano Campeggi, detto Nano, per presentare il lavoro dell’artista fiorentino sulla figura di Napoleone, oggetto della mostra che il comune di Portoferraio e l’Agenzia per il Turismo dell’Arcipelago Toscano si accingono ad ospitare nei locali, appena recuperati e restaurati, della Gran Guardia, cinquecentesca porta a mare di Cosmopolis. Autore di oltre 3000 manifesti di film, di cui 64 premiati con l’Oscar, a me piace percepire Nano, nel momento in cui il manifesto (d’arte) lascia lo spazio a tecniche moderne e computerizzate, come l’artigiano-artefice, che si stacca da un mondo sempre più effimero di poca sostanza per incontrarsi con l’isola. Approda come tanti sull’isola e si scontra con i suoi effetti, dopo aver raccontato e attraversato con le sue immagine la storia più bella del cinema mondiale; alcuni luoghi più di altri lo colpiscono, e di uno in particolare rimane affascinato e ammaliato, con quella sua antica valle che parla di semplicità, di fatica e di autenticità umana, e anche qui decide di vivere. Come tanti altri subisce il fascino dell’isola, un incontro- scontro nel quale, a differenza dei più che rimangono oppressi dal perimetro angusto delle coste, trova pace e serenità: alcune delle cose che l’isola può ancora donare. Ed eccolo all’opera, quasi a leggere il segno di una cultura passata, come nei suoi manifesti in un tempo in cui non esistevano le automobili e si aveva più tempo per soffermarsi e guardare per davanti ai muri le evocative immagine dei “cartelloni” del cinema. Un tempo passato del quale dovremmo riappropriarci, grazie ai maestri come Nano che ci permettono di “catturare l’istante e rendere persistente l’immagine dove tutto è fragile e labile, dove tutto è apparenza e apparire” (così Mario Luzi a proposito dell’opera di Nano); con la televisione, con altri modelli effimeri e vuoti, non abbiamo più conosciuto la straordinaria forza evocativa di quei manifesti che ci hanno fatto sognare. Fu Chiara Scalabrino, collaboratrice dell’Assessorato alla Cultura, che mi avvicinò all’opera di Nano, fu lei a proporre un accostamento tra il maestro Luciano Regoli e Nano sul tema del ritratto: due modi e due diverse tecniche artistiche di interpretazione. Nel quadro della prima rassegna del Cinema Napoleonico (settembre 2008) fu lei che chiese a Nano di offrire l’interpretazione dell’immagine romantica e poetica di Maria Waleska amante desiderata e abbandonata dell’imperatore. Ed ecco che Silvano Campeggi si incontra con la figura del grande corso. Anche Napoleone si incontrò con quest’isola, non scelta ma imposta: Napoleone sentiva sicuramente opprimente il perimetro delle sue coste e forse percepì, da lontano, lui nativo di un'altra grande isola mediterranea, il fascino che dopo anni ha ammaliato il nostro Nano. La sua interpretazione di immagini e colori per l’uomo che, oggetto di giuste e legittime critiche per le troppe guerre e sofferenze, diffuse anche per tutto il nostro continente, le idee di uguaglianza e lanciò per primo lanciò, nel bene e nel male, la grande sfida di un’Europa unita.
Porta medicea lato mare