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A Sciambere della ordinaria follia telefonica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 giugno 2008

Cari lettori Nell’immediato dopo-pranzo tanto per favorire la digestione alzo il telefono e dopo aver composto le prime cifre ho una sgradita sorpresa: una vocina pre-registrata mi avverte che per questioni amministrative la mia linea telefonica fissa è stata disabilitata e che ci posso chiamare solo i numeri di emergenza, e “solo il servizio clienti il cui numero troverà scritto sulla bolletta”. Scorrendo un particolare rosario riesco a trovare tra le molte carte l’ultima bolletta (il misterioso numero è il 187, potevano dirlo direttamente) 113 euro, scadenza 19 maggio, in realtà è la copia perché l’originale è stato spedito alla banca che effettua i pagamenti, come specificato sullo stesso documento. Faccio il 187 mi puppo la solita serie di vocine pre-registrate pubblicità di servizi ai quali non sono interessato, mi intramaglio in percorsi che sembrano essere quelli giusti per risolvere il mio caso, ma mi conducono su sentieri sbagliati, finchè non ho l’intuizione di selezionare l’alternativa “per altro” che mi fa contattare finalmente ad un operatore. Un giovanotto un po’ supponente dall’altro capo del telefono mi spiega perché il servizio è stato sospeso: non ho pagato la bolletta. Non è possibile ho la domiciliazione bancaria ma quello dice che allora è la mia banca che non ha pagato. E allora, intanto che cerco di chiarire con la banca (noto che la bolletta riporta il nome del precedente istituto bancario che mi serviva e non l’ultimo presso il quale ho il conto) cosa posso fare? Semplice se pago l’importo presso una ricevitoria della Lottomatica il servizio mi sarà ripristinato entro 48 ore (festivi immagino esclusi). Faccio presente che 48 ore per me sono un’enormità che la linea serve un giornale, risposta scocciata .. l’errore è evidentemente della mia banca e in pratica sono affari che non li riguardano. Insisto, faccio presente di essere titolare da anni 8 anche di una loro linea interbusiness di trasmissione dati, che mi costa un occhio della testa (350 euro l’ultimo bimestre) ma per la quale ho sempre trovato (pure di notte) operatori gentilissimi, che mi hanno risolto problemi al volo, e poi come si fa a sospendere un servizio (si noti ad appena un mese dalla scadenza insoluta, ad un cliente che da 35 anni paga regolarmente) senza un sollecito scritto, senza neppure una telefonata di sollecito, magari fatta da uno dei tanti robot che ci affliggono con le loro musichette del cazzo? Niente, questa è una normale linea privata – mi dice l’altezzoso torzolo – le condizioni sono queste, doveva fare interbusiness pure questa linea allora, non ha altro da dirmi, ci sono altri clienti, se non ci credo che vada pure a leggermi le condizioni dell’abbonamento. Chiedo se mi può passare un numero o fornire un numero del servizio delle Relazioni col Pubblico. Mi prende pure un po’ in giro “L’Ufficio Relazioni con il pubblico c’era ai tempi della SIP ora siamo noi che teniamo il contatto con la clientela” E dove posso rivolgermi per esprimere la mia protesta? Semplicemente non posso. Riattacco per non mandarlo dove si meriterebbe e prendo la via della Banca, sono irritato pure con loro per il pasticcio che penso sia stato combinato nel passaggio del mio conto (e delle domiciliazioni delle bollette) tra un istituto ed un altro, ma la (gentilissima ed efficiente) operatrice della Banca di Roma mi fa subito ricredere, la variazione della domiciliazione bancaria, lo leggo direttamente sul suo schermo, è stata notificata a Telecom da tre mesi: il casino lo hanno fatto loro. Con grande pazienza la signora torna sul mio percorso tra vocine, musichette e pubblicità finchè approda ad un altro operatore, non tanto vispo, ci mette un bel po’ a capire ma ci fa scoprire che la riattivazione, dal momento che pagherò, sarà fatta subito, entro due ore (non due giorni). E così accade, intanto dopo aver perso un paio d’orette circa, torno a casa e mi metto a cercare un indirizzo dove inviare una lettera di protesta. Poi ci ripenso, è meglio che faccia nel mio piccolo alla Telecom la giusta “pubblicità” e pensare a cambiare gestore; chi non fa niente per trattenere i (buoni) clienti si merita di perderli.


telefono bianco

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