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Controcopertina: Competenze Ecologiche a comportamenti ambientalisti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 24 giugno 2008

Sergio, intanto sono contento di vederti "sul pezzo" e bello vispo, io non dico assolutamente che Il Dottor Tozzi non possa parlare di niente se non di geologia e come tu giustamente dici avrà sicuramente approfondito i suoi studi, quello che vorrei provare a dirgli è il perchè "solo lui" può farlo mentre gli altri che li affrontano vengo da lui definiti cosi : "spesso si parla di ambiente come si parlerebbe del calciomercato o di economia spicciola, sostanzialmente come se fossero possibili tutte le opinioni o come se si fosse competenti di cose che, invece, si conoscono solo per sentito dire. Nessuno metterebbe in discussione la fisica quantistica o la tassonomia paleontologica, ma, invece, tutti si sentono in grado di esprimere un parere sull’ecologia, che è scienza pure quella e si studia all’università, non al bar dello sport." Tozzi è democraticissimo in questa affermazione, il marchese del Grillo direbbe "IO SO IO, E VOI NUN SETE UN CAZZO". Per correttezza non pubblico le risposte stizzite che dava sul forum inneggiando sempre alla sua preparazione.... questo non nega ad altri di poter avere conoscenze anche maggiori in materia, certo la sua visibilità lo può sicuramente rendere più bravo degli altri, ma credimi è una persona che non accetta scontri di nessun genere, il suo forum è stato chiuso perchè in una trasmissione erano stati tagliati degli interventi di un personaggio che non era proprio d'accordo con il Tozzipensiero sulla monnezza, questa storia era finita anche sul blog di Grillo, molto visibile, dopo poco il forum rai, quindi pagato da noi, senza nessun preavviso è stato cancellato e con esso parecchi anni di discussioni sul tema ambiente, sulle amp, e su tante altre cose...un bellissimo esempio di democrazia. A me sinceramente non interessa che mi risponda o meno, preferisco le tue di risposte magari proprio sul totano di Capraia che a quanto dicono non è niente male, le poche risposte che mi ha dato a suo tempo erano piene di sé stesso e basta, il mio era solo un consiglio come uomo, se vuoi entrare in una comunità devi accettare le opinioni di tutti e provare a rendere più semplici le tue, se al contrario le consideri come opinioni da bar non ti meravigliare della fine che vorrebbero far fare al tuo piccozzino. Auguro al Dottor Tozzi un cambiamento che lo renda meno altezzoso nei confronti di chi esprime un parere diverso dal suo e di poter istaurare, finalmente, un rapporto più disteso con tutti Un caloroso saluto a te Sergio Funcool (Maurizio Martorella) Caro Maurizio Ovviamente non entro sulla vicenda del Forum, di cui tutto quello che so lo apprendo dal tuo scritto, e vediamo il resto. Abbiamo evidentemente due interpretazioni diverse del brano di Tozzi che tu riporti tra virgolette, tu lo leggi, mi par di capire, come una sorta di divieto per la gente comune ad occuparsi di questioni ambientali, io semplicemente come un richiamo in particolare per chi regge il timone della politica a maturare scelte sempre più correlate a fatti scientificamente provati. Senza voler fare l’esegeta dell’altrui pensiero (peraltro non autorizzato) ti invito a riflettere sulla differenza che Tozzi fa tra ambientalismo ed ecologia. E’ chiaro, a mio avviso che una visione ambientalista (e soprattutto un comportamento ambientalista pure nel quotidiano), è affare che riguarda ciascuno di noi. Tutti DOBBIAMO partecipare ad un processo virtuoso che tenda alla salvezza del pianeta, di più tutti abbiamo l’obbligo morale di cercare soluzioni coerenti, esercitando la nostra fantasia e la nostra creatività, agendo nel nostro specifico, ma quello che afferma Tozzi, sia più o meno ruvido il modo di porlo, è altra cosa, è un concetto vicino alla mia citazione di Brecht (Galileo) che ha tanto indisposto Marchetti (… non posso calcolare le traiettorie dei corpi celesti spiegando parimenti i voli delle streghe sui manici di scopa.. etc.) . Non è contestabile quello che lo scienziato Galileo dice a Fulgenzio e non è contestabile che sono le risultanze del dibattito scientifico ecologico il punto fermo da cui partire per le scelte di politica ambientale. Vedi Maurizio molto spesso accade che per stare dietro alle proprie personali passioni o ai propri interessi qualcuno s’improvvisi “ecologo” e giunga a voler dimostrare che “Cristo è morto dal sonno”, che si può pescare “ad libitum” perché il mare ad esempio rigenererà sempre pesce, che si può buttare merda in mare all’infinito, costruire ovunque, importare maiali da tiro dove non ci sono mai stati e farli prosperare, impestare le coste di naviganti (e cacanti) della domenica e magari chiamare questa immane porcheria “sviluppo compatibile”. Orbene le favate non sono solo una prerogativa locale, se ne sparano pure a livello planetario (pensa all’ultima sulle balene accusate dal Giappone di fare strage di pesci , senza considerare che i cetacei c’erano da prima di noi e non hanno mai turbato equilibri ecologici) ma la “favata ecologica” da noi è sempre in agguato. La più principesca delle favate nostrali è quella di improvvisati capipopolo che ogni tre per due vagheggiano che “bisogna fare come i nostri vecchi” che in pratica non avevano regola alcuna per andare a caccia, pescare, costruire etc. Che quei vecchi andassero a cavallo del ciuco in luogo che col SUV, che pulissero e curassero i castagneti ed i terrazzamenti, che mantenessero in efficienza il reticolo idrogeologico, che non coprissero i piani di cemento e asfalto, che andassero a remi o a vela senza motori, ecoscandagli e GPS, che non importassero suini selvatici, che avessero il solo problema di costruire per loro stessi, per costoro è una “variabile indipendente”. Ancora peggio dall’orgoglio dell’insularità, qualcuno approda all’orgoglio della propria ignoranza, come fanno quelli che deridono chi si preoccupa di catalogare un insetto o una pianta sconosciuti (o della cui esistenza si è persa contezza) che non capiscono che questa “meravigliosa Elba” con la quale si sciacquano frequentemente la bocca è proprio il frutto di una straordinaria bio-diversità da studiare e difendere, da conoscere e preservare. Caro Maurizio a me non preoccupa affatto che Tozzi rivendichi un ruolo di primazia scientifica, mi preoccupa molto che chi esercita la primazia politica ed amministrativa (e qui il discorso è bipartisan destra e sinistra) su quest’isola, si presenti a discutere un atto fondamentale come il Piano del Parco senza esserselo studiato, senza neppure averlo letto, mi preoccupano i furbi che sostengono che ci vogliono tanti nuovi posti barca per dare soddisfazione allo “jus navigandi” e pensano già alle lucrose casette da costruirci intorno. Mi preoccupano i demagoghi di destra, di centro e di sinistra che pompano e suscitano sentimenti contro il Parco e chi lo rappresenta per distogliere l’attenzione dalla loro pochezza amministrativa, o per gettare le basi delle proprie future fortune politiche, tutto ciò prescindendo sia dalle analisi scientifiche sullo stato del nostro territorio, ma anche prescindendo da un serio confronto politico sulle scelte da far derivare dalle conoscenze che già si hanno. Infine che si instauri un confronto più disteso tra Parco e comunità locale, hai ragione, è auspicabilissimo, ma ho idea, proprio per quello a cui accennavo sopra, che ci sia chi non ha la tua stessa buona fede, e non sia affatto interessato alla distensione, e che anzi, nella contrapposizione con Tozzi cerchi di acquistare visibilità. Statti bene


Bosco Tambone

Bosco Tambone