Si alleggerisce il quadro accusatorio nei confronti degli imputati del processo “Politica e Affari” che condusse ai clamorosi arresti del 1 Giugno 2004, quando furono condotti in carcere il sindaco di Portoferraio l’assessore Fratti, gli imprenditori Nocentini e Regano, il tecnico comunale Mantinti ed il tecnico Ageno (figlio dello scomparso Sindaco), mentre a piede libero risultavano indagati e furono poi rinviati a giudizio gli imprenditori fratelli Cioni, la Presidente della Commissione Demanio Di Pede, e la segretaria comunale Fusco per la collegata “vicenda delle Ghiaie” ed un imprenditore per l’affare PACAELMO. Nell’udienza celebratasi venerdì 20 Giugno presso il tribunale di Livorno lo stesso P.M. Antonio Giaconi, subentrato al Giudice Roberto Pennisi (nella foto) che aveva condotto l'inchiesta, ha infatti chiesto la derubricazione del reato di associazione a delinquere per gli imputati “maggiori” che ne erano gravati, e l’applicazione della prescrizione per le accuse di voto di scambio e di abuso edilizio nonché l’assoluzione completa per due imputati entrati più marginalmente nella vicenda: la segretaria comunale Fusco e l’impresario coinvolto per la Pacaelmo. Resterebbe comunque per il P.M. in piedi l’accusa di abuso d’ufficio, per il quale ha chiesto siano comminate relative pene,nel dettaglio: 2 anni per l’Architetto Sandra Maltinti, 1 anno e 8 mesi per Tiziano Nocentini, 1 anno e 6 mesi per Nicola Ageno, Aberto Fratti, Marco Regano, 8 Mesi per Enrico e Giuseppe Cioni, 6 Mesi per Annalisa Di Pede Di altro parere il legale del comune di Portoferraio Di Bugno che ha chiesto la conferma delle più gravi imputazioni e la condanna degli imputati a versare 163.000 euro per i danni patrimoniali patiti dal Comune ed 1.500.000 per i danni morali. Sono in corso gli interventi dei degli avvocati difensori degli indagati, che proseguiranno nella successiva udienza fissata per martedì 8 luglio.
Maltinti Pennisi