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A Sciambere dell'alto tradimento

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 giugno 2008

Caro Sergiorossi, premetto di avere cognizione di come si nomini una persona, ma ho voluto usare questa forma, non proprio corretta, in ricordo della nostra antica amicizia, quando, se qualcuno ti cercava, non usava mai il tuo nome (Sergio) staccandolo dal tuo cognome (Rossi) bensì, tutto d’un fiato, diceva: «sai dov’è finito Sergiorossi?». Capisco che tu, oggi, non gradisca confonderti con un «compagnuccio» o, peggio ancora, con un «riformista-scic». Uso gli stessi termini che nell’esprimerti tutta la sua incondizionata solidarietà, adoperò il segretario di zona di quello che fino ad allora era il nostro comune partito. Egregio direttore del quotidiano on line Elbareport, oggi sono portato a constatare, con sincera amarezza, come Lei voglia prendere le distanze dalla mia persona. Le vengo pertanto a segnalare, per via strettamente formale, come Ella continui ad eludere le palesi differenze programmatiche fra Pd (non solo quello dell’Isola d’Elba) e il presidente del Parco Nazionale. Queste, fra l’altro, sono da Lei messe in risalto, forse inconsciamente, nella stessa paginata del numero 1.756 del Suo Elbareport. Per intenderci, mi riferisco all’articolo dove Ella fa sfoggio del Suo bagaglio culturale spingendosi ad ardite citazioni brechttiane, con il solo intento di "dare in capo" al nostro segretario Matteo Tortolini. Mi consenta di dirLe, con tutta sincerità, che forse la Sua palese animosità verso il segretario della federazione del Pd è perché questo, col suo scritto, ha spiazzato Lei e quelli del mini fan club di sola carta intestata. Veda, esimio direttore, l’unica cosa che Le contesto è quella di fare un’informazione non scevra dai Suoi personali desiderata. Voglia gradire i miei più distinti saluti, Lorenzo Marchetti Cari lettori Vi ricordate "Un giorno in pretura", non la trasmissione televisiva, il vecchio film degli anni 50 in bianco e nero? In uno degli episodi l'avvocato d'ufficio di (ci pare) di Totò, si alzava in piedi per pronunciare la sua arringa che era la seguente: "Signor Giudice .. una sola parola .. PIETA'!" e tornava a sedersi. Dopo la puntuale ulteriore contestazione delle nefandezze di cui mi sono macchiato (sfoggio improprio di cultura con subdole citazioni brechtiane, devianza ideologica dal solco tracciato da Josiph Dzugasvilij Veltroni, evasione dal kolkoz sviluppista insulare al grido di KolKAZ!, collaborazionismo con l'imperialismo ambientale paratozzico-piccozzico, e soprattutto lesa tortolinità, non mi resta che appellarmi alla vostra clemenza. Attendo la sentenza qualunque essa sia con serenità, foss'anche la fucilazione alla schiena che si riserva ai traditori dell'elbaglielbanità, delle cabine di regia, e della patrianazionevillaggiopaese. In tal caso esprimo un preventivo ultimo desiderio: dite a quell'omo che rimetta il calendario, che siamo nel 2008, non nel 1921 ai tempi della NEP. Avvertitelo che Lenin è morto, che sembra vivo, ma è imbalsamato, ma diteglielo col dovuto tatto.


Tozzi re mario vignetta

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