La Giunta della Comunità Montana dell' Arcipelago Toscano, riunita ieri a Portoferraio, impegnata ad ottenere lo status di Comunità di Arcipelago nellla nuova Legge Regionale di riordino delle Comunità Montane in discussione in questi giorni, ha approvato il seguente OdG: - Appreso con stupore delle recenti esternazioni del Ministro all’Economia e alla Finanze Giulio Tremonti contro le Comunità montane, minacciate addirittura di “soppressione” per motivi, ancora una volta, di natura puramente finanziaria; - Rilevato che l’operazione di riorganizzazione delle Comunità Montane, nella prospettiva del contenimento dei costi della politica, è già stata definita dallo Stato italiano con la Legge Finanziaria 2008, legge 244/2007 art. 2 commi 17-19, e sarà concretata dalla Regione Toscana nei tempi previsti (30 giugno 2008) con interventi della massima incisività sostenibile mediante la legge di riordino al momento al vaglio del Consiglio Regionale; - Valutato che si tratta di una riforma di grande rilievo nella direzione federalista, che regola rapporti tra Enti rispettandone debitamente la sfera di autonomia che per le Comunità montane è stabilita da: Legge 1102 del 1971, Legge 94 del 1997, D.Lgs 267 del 2000 e dalle sentenze della Corte Costituzionale che riconoscono in materia la competenza delle Regioni; - Richiamata ancora una volta la situazione dei territori montani e insulari in relazione alla loro stessa particolarità geofisica ed alla attività in atto da parte del sistema delle Comunità, in collaborazione con Regione, Province e Comuni, per realizzare gli obiettivi di sviluppo e definitivo superamento della marginalità in attuazione dell’art. 44 della Costituzione e delle norme statutarie della Regione Toscana; PRESO ATTO CHE - il suddetto taglio, peraltro generalizzato a tutti gli enti locali, provocherebbe cogenti ripercussioni per i Piccoli Comuni che sono prevalentemente montani e quindi già oberati da disagi e difficoltà oggettive, non ultima la detrazione fiscale che hanno subito negli ultimi mesi; - le conseguenze andrebbero ad inficiare in modo deleterio la governance locale che il Sistema Montagna è riuscito a garantire nel corso degli anni; - le conseguenze graverebbero anche sulla programmazione per lo sviluppo del territorio, alla luce anche dei fondi comunitari destinati alle zone montane e disagiate; CONSIDERA inammissibile e non sostenibile ogni intervento ulteriormente riduttivo delle prerogative, del ruolo e delle funzioni delle Comunità montane; INVITA i Comuni e le Comunità montane della Toscana ad organizzare una tempestiva attività di informazione e avvio di mobilitazione rispetto ai nuovi ulteriori (e francamente ormai irragionevoli) problemi che si stanno prospettando; RICHIEDE ai Parlamentari toscani, al Consiglio regionale, ai Partiti e a tutti gli organismi politici un’azione di massima incisività volta a ottenere il ritiro di ogni iniziativa a danno delle Comunità montane ed a sostenere i progetti finalizzati alla loro affermazione come Enti per lo sviluppo del territorio montano.
palazzo provincia comunità montana