Torna indietro

Torna sui fondali dello Scoglietto la "targa" vandalizzata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 giugno 2008

Sette quintali di calcare rosa un blocco nel quale Giusuppe Ruberti di Capoliveri e il marinese Claudio Tgnoli hanno pazientemente scavato l’alloggiamento nel quale è stata incastata la targa in ceramica eseguita da Nevio Leoni. Il blocco è stato calato sui fondali dello Scoglietto di Portoferraio l’isolotto posto ad uno dei vertici di quella riserva marina integrale costituita da più di venti anni che ha dato una clamorosa dimostrazione di come fauna e flora marina quando non sono predate possano strepitosamente rigenerarsi. Sette quintali di calcare rosa un blocco nel quale Giusuppe Ruberti di Capoliveri e il marinese Claudio Tgnoli hanno pazientemente scavato l’alloggiamento nel quale è stata incastata la targa in ceramica eseguita da Nevio Leoni. Il blocco è stato calato sui fondali dello Scoglietto di Portoferraio l’isolotto posto ad uno dei vertici di quella riserva marina integrale costituita da più di venti anni che ha dato una clamorosa dimostrazione di come fauna e flora marina quando non sono predate possano strepitosamente rigenerarsi. Il sassoso omaggio al mare voluto anche dal Comune di Portoferraio e dal Ministero dei Beni Culturali è sceso fino alla sua destinazione a – 25, accanto alla gigantesca ancora “ammiragliato” che l’ha preceduta in compagnia dei Sub della Guardia di Finanza e di Massimo Giudicelli dei Vigili del Fuoco. Un atto, con il quale si è posto rimedio ad uno sfregio compiuto alla fine dell’estate 2007 quando una simile opera fu vandalizzata e trafugata da un ignoto “diverso” dalla comunità dei sub che si immergono con rispetto profondo delle profondità, che allo Scoglietto giungono numerosi per loro conto o con i Diving, e che hanno un approccio quasi sacrale con uno dei più suggestivi ambienti subacquei del Tirreno


targa scoglietto 2008

targa scoglietto 2008