La discussione sul rapporto tra il PNAT e l’Isola d’Elba è di per se cosa buona perché parla al cuore di un territorio che sta pensando concretamente al proprio futuro. Un territorio che fa i conti con la necessità di sostenere la crescita economica e che si preoccupa del rapporto redditi-costo della vita per i propri cittadini, un territorio che presto sarà chiamato a costruire con la dovuta apertura e il necessario consenso uno strumento nuovo di governo unitario dell’ Isola, un territorio che ragiona del ruolo di un Ente Parco che non ha ancora affrontato tangibilmente il rapporto tutela-sviluppo, la vera frontiera su cui tutti siamo chiamati a produrre idee e scelte. Dobbiamo fare i conti con la realtà e raddrizzare la barra, senza anatemi ideologici e verità rivelate, partendo dal presupposto che occorrerà un forte coordinamento tra enti diversi ma che sarà la politica a determinare le linee e le scelte. E’ arrivato in Regione il Piano del Parco dopo 12 anni dalla sua nascita, in assenza del Piano di Sviluppo Socio Economico. Questo è un limite a cui si deve porre rimedio discutendo in profondità dei contenuti degli obiettivi socio-economici con tutto il tessuto cittadino, non si può parlare di tutele senza intrecciarle con gli obiettivi sociali ed economici di una comunità. Il Piano all’attenzione del Consiglio Regionale per noi è fortemente migliorabile perché in alcuni passaggi è troppo rigido, ci sono le osservazioni puntuali proposte dai Comuni che noi sosteniamo, ci saranno altri spunti migliorativi su cui ci concentreremo a tutti i livelli. Così come pensiamo che l’Isola tutta sia ad uno snodo cruciale del proprio tempo entro cui il ruolo del Parco va inquadrato. Superata la cassa del mezzogiorno, impostata una strategia regionalmente condivisa di sviluppo nel tempo del mercato statico, oggi dobbiamo fare i conti con il tempo della competizione che si gioca su piani molto diversi. Per questo noi pensiamo che si debba partire dalle identità del territorio come chiave di svolta competitiva per tutto il tessuto produttivo e sociale dell’Isola, a patto che non prevalga una visione esclusivamente testimoniale e conservatrice di queste identità. La nautica, il mare e la portualità, il recupero dei beni culturali, la qualificazione delle strutture turistiche e la qualità urbana, le piccole e medie imprese, affrontare il nodo del costo e della gestione dei servizi, un nuovo governo unitario per tutta l’Isola. Ecco i temi del confronto che vogliamo aprire con la cittadinanza e con tutte le forze politiche, ecco dove collochiamo il ruolo di un Parco amico dello sviluppo. Abbiamo aperto questa discussione che ora declineremo in iniziativa politica concreta perché pensiamo che ci si debba porre seriamente il problema del consenso, del funzionamento e del rapporto tra l’Ente Parco e i cittadini dell’Isola. Questa questione può essere elusa da chi immagina il primato della scienza sul governo concreto di una comunità, ma non da chi ha responsabilità politiche. Ecco l’agenda che vogliamo imprimere alla discussione, là dove emergeranno proposte concrete che parlano ai cittadini il PD ci sarà, altrimenti saremo da un’altra parte, non per difendere interessi particolari. ma perché vogliamo costruire un progetto riformista che tenga insieme il lavoro per i giovani, la libertà per le imprese, la cultura di questo territorio. Matteo Tortolini Segretario PD Federazione Val di Cornia-Elba Notiamo: a) Oltre le affermazioni di principio: "le osservazioni puntuali proposte dai Comuni che noi sosteniamo" sono ad oggi veramente pochissima cosa e comunque espresse in maniera assai confusa, l'ultima riunione della Comunità del Parco con la Commissione Regionale Ambiente è stata sotto questo profilo emblematica; b) Il Piano di Sviluppo Socio Economico chi lo doveva elaborare se non i comuni stessi attraverso la Comunità del Parco? c) Sulla suppostra primazia della politica (sviluppistica) nei confronti della scienza, sottesa a buona parte dello scritto leggasi Brecht (dal Galileo): ".. non posso calcolare le traiettorie dei corpi celesti spiegando parimenti i voli delle streghe sui manici di scopa, né la somma degli angoli interni di un triangolo può variare a seconda degli interessi della Sacra Curia - ciò offende anche il mio senso estetico".
cartello parco volterraio