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Parco: Nessun capro espiatorio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 13 giugno 2008

Se la polemica sul parco è stucchevole forse dipende anche dal fatto che si è tornati indietro di 17 anni quando in effetti alla 394 venivano rivolte accuse del tipo che abbiamo ritrovato come nuove nel comunicato del PD. Vecchie dunque ma anche mai fatte proprie dagli ambienti e forze politiche che sembrano sposarle così in ritardo e in aperto contrasto con le posizioni nazionali come ricorda opportunamente Legambiente. Ma è giusto come osserva Parigi non rimanere sul bagliasciuga delle reciproche accuse e contestualizzare con il massimo di concretezza e senza omissis questa vicenda travagliata e complicata. Con una premessa almeno per quanto mi riguarda; io non considero l’ultimo anello locale della catena il capro espiatorio di una situazione in cui diversi altri protagonisti anche con responsabilità maggiori hanno avuto pesanti e indimenticate responsabilità. Ci sono voluti 12 anni –ricorda Parigi- per fare il piano, ma quanti anni il parco è stato paralizzato? Di questo è chiaro che i comuni, province e la stessa regione non hanno responsabilità se non quella talvolta di aver lasciato fare. Qui si possiamo ritrovare una responsabilità più ampia che proprio in una situazione difficile come quella dell’Arcipelago ( ma non solo) avrebbe richiesto che oggi politiche regionali che abbiano gli indispensabili raccordi con quelle nazionali non si esauriscono nella filiera istituzionale stato, regioni enti locali specialmente se si ha l’ambizione di fare pianificazione ambientale seria. E per seria intendo, ad esempio, il rapporto terra, costa -mare che per Roma rimane un oggetto misterioso o al massimo un aspetto da gestire burocraticamente come roba unicamente ministeriale. I parchi come le autorità di bacino disastrate dalla Commissione dei 24 sono passaggi e momenti determinati sia per la sussidiarietà verticale che orizzontale e anche il PIT lo ha spesso dimenticato. Questi sono alcuni dei nodi che la vicenda dell’Elba ripropone; altro che 394 inapplicabile.


costa nord capo bianco enfola cespugli

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