La polemica contro il presidente del parco nazionale Mario Tozzi comincia a diventare stucchevole, da destra e da sinistra non si risponde agli argomenti proposti dal geologo, ma si scantona e se ne propone di nuovi, con la tecnica del rilancio e del capro espiatorio, ed accuse reiterate quanto incredibili (le zecche, la crisi del turismo, i cinghiali, tutto colpa di Tozzi…), ma così oltre a scaricare le proprie responsabilità sul Parco, si crea la "percezione", la sensazione, l'immagine soggettiva e di partito che assume lo stesso valore della realtà dei fatti. Così analizzare e descrivere la realtà diventa un esercizio inutile, a volte definito offensivo da chi la nega. Insomma, se i depuratori o la raccolta differenziata non funzionano o non ci sono la colpa non è di chi non li fa ma di chi lo dice. Le leggi e i dati scientifici dicono una cosa? Non importa, perché "la percezione" sui blog e nei comunicati di partito diventa reale quanto la realtà dei fatti , anzi li cambia e li modella sui desideri di una classe politica ed amministrativa che non vuole assumersi le proprie responsabilità per quelle che sono, ora e subito. Ma i fatti rimangono, come le parole scritte, le leggi votate, le proposte ed i Piani fatti, gli abusi edilizi e le migliaia di seconde case. E' il caso della nota del Partito Democratico dell'Elba che, per attaccare il Parco e la legge sulle aree protette si richiama alle politiche nazionali del Pd e a quelle degli Ecologisti Democratici e soprattutto all'ambientalismo del fare. Ma se uno si leva la curiosità di andare a scorrere il programma del PD (http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=45315) non trova niente di quel che si dice all'Elba quando si parla di "Ambientalismo del fare", trova invece che non c'è scritto nulla sulla necessità di rivedere la legge 394/91 o di costruire il Villaggio Paese a Rio Marina. Ma il Pd elbano cita anche a proprio conforto le idee degli Ecologisti Democratici aderenti al Pd (dei quali fanno parte anche diversi esponenti di Legambiente) ecco cosa è scritto sul loro manifesto (http://ecodem.ulivo.it/manifesto-degli-ecologisti-democratici) «Per noi ambientalismo è minimizzare il consumo di territorio naturale, orientando le trasformazioni urbanistiche e territoriali alla riqualificazione, al recupero, anche alla radicale ricostruzione delle tante aree già costruite dimesse e degradate. In un Paese come il nostro dove i tassi di crescita demografica sono ormai modesti, mettere un argine invalicabile ad un indefinito consumo del suolo naturale è una scelta razionale, una scelta indispensabile per tutelare e valorizzare il paesaggio italiano e per salvaguardare la grande biodiversità del nostro patrimonio naturale, le reti ecologiche del nostro territorio e il prezioso sistema di aree naturali protette. Per noi ambientalismo è contrastare con ogni forza le ecomafie che lucrano miliardi sullo smaltimento clandestino dei rifiuti, sulle escavazioni e i prelievi d'acqua illegali, sull'abusivismo edilizio, sul commercio di specie protette, inserendo a pieno titolo i crimini ambientali nel codice penale. Per noi ambientalismo è promuovere stili di vita sobri, consumi consapevoli, buona qualità culturale, formazione e conoscenza, cittadinanza attiva e solidale, partecipazione democratica». Sembra di sentir parlare Mario Tozzi quando dice che questo tipo di sviluppo ha ormai raggiunto il suo limite e che bisogna rivedere politiche e comportamenti individuali. Strano, a Roma per il Pd il sistema delle le aree protette diventa "prezioso", la biodiversità va difesa, le reti ecologiche ampliate, il territorio non va consumato e il cemento va bloccato e tutti i ritardi (eterni all'Elba) su rifiuti, abusivismo, acqua, devono essere affrontati dalla politica. Le divergenze programmatiche che lamenta col Parco il PD elbano sembra averle anche con quello nazionale e con gli Ecologisti Democratici. Forse il Pd elbano pensa di non essere in Italia ed in Europa oppure, più probabilmente, la strana interpretazione dell'ambientalismo del fare "made in Elba" avrebbe bisogno più che di un aggiornamento di una sessione "full immersion" informativa e di studio.
mare spiaggia le tombe
Calamita terra mare
bosco fitto da Santa Lucia