Sul fronte marittimo quella del 10 Luglio è stata la giornata degli inconvenienti, nulla di veramente grave ma il giovedì del mare isolano è stato punteggiato da una serie di eventi che in buona parte hanno chiamato all'azione gli uomini della Capitaneria del capoluogo elbano. Disagio, e qualche protesta dai numerosi pendolari che raggiungono l'Elba con la Moby in partenza alle 8 da Piombino. La nave, pare a causa del congestionamento dello scalo piombinese, e della presenza del traghetto per la Sardegna è stata costretta a manovre che hanno comportato lo sbarco alle 9.30 con circa mezz'ora di ritardo, con la Sala Operativa impegnata solo ad annotare. Meno notarile il comportamento in occasione di un'allarme ricevuto dalò servizio 118 intorno alle 11.20: un turista quarantenne si era ferito cadendo sugli scogli presso Lacona, l'uomo era già stato raggiunto e barellato a scopo precauzionale dai volontari delle assistenze di Porto Azzurro e Capoliveri ma il trasporto sullo stretto sentiero sarebbe risultato pericoloso. Risolvevano la questione i marinai del gommone GC 097 di stanza a Marina di Campo che andava a prelevare l'infortunato dal mare e lo trasbordava in un punto della spiaggia da dove poteva essere condotto più agevolmente sull'autoambulanza. Nel pomeriggio intorno alle 15 partiva anche un allarme per un ragazzo di cui si erano perse le tracce alla Spiaggia di Sansone, ma il "disperso" di faceva vivo intorno dieci minuti dopo e l'emergenza rientrava. Vicenda un po' più complessa da sbrogliare era quella del dodici metri vela-motore Vataiva, iscritto al compartimento di Viareggio, che aveva due uomini a bordo e che si era andato ad incagliare sulla Secca di Capo Bianco. Dal Vataiva si chiedeva soccorso e la Capitaneria disponeva l'uscita della sua motovedetta CP 805, intanto però al disincaglio dello yacht aveva provveduto la nave turistica Nautilus in transito nella zona che aveva trainato il Vataiva fuori dalle secche. Per fortuna la barca non aveva subito danni allo scafo per cui imbarcasse acqua in qualtità e la CP 805 scortava all'approdo portoferraiese il vela-motore che dovrà essere verificato ed eventualmente riparato, prima che la Capitaneria dia il permesso di riprendere a navigare.
capo bianco