La 394 palesa tutta la sua inadeguatezza – Il Pd è un partito davvero nuovo sia nella forma sia nella sostanza, ma anche nella prassi democratica, non a caso il nostro segretario regionale Andrea Manciulli, incontrandosi con i segretari dei circoli e dei territori della Toscana, ha annunciato l’avvio di una campagna d’ascolto per dare risposte ai cittadini, ai loro dissensi e ai loro bisogni. Questa premessa è indispensabile per comprendere anche le recenti prese di posizione del coordinamento elbano del Partito Democratico sul parco dell’arcipelago. E’ indubbio come fra il Pd e il presidente del PNAT ci sia una marcata differenza nelle analisi socio-economiche e ambientali e, di conseguenza, divergenze programmatiche: vi è una differente idea nelle politiche ambientali da seguire all’Isola d’Elba. Il Partito Democratico ha scelto la strada dell’ambientalismo del fare, tant’è che proprio in questi giorni sta prendendo vita l’associazione degli Ecologisti Democratici (Ecodem), altri invece sono legati alla mera conservazione dell’esistente. Quest’ultimi, ad ogni modo, esprimo una posizione politica, più che scientifica, legittima ma non condivisibile. Alla base di tutto, cioè del non funzionamento del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, c’è in ogni caso l’inadeguatezza della legge 394 (quella istitutiva dei parchi) che dimostra, sempre più, la sua inapplicabilità su un territorio fortemente antropizzato, e istituzionalmente vivace e articolato, qual è l’Isola d’Elba. Lo stesso ragionamento vale anche per il Giglio e Capraia. La normativa sui parchi palesa, fra l’altro, tutti i suoi diciassette anni e, a giudizio dei più, necessita di un’energica rivisitazione. Coordinamento elbano del Partito Democratico Rimaniamo curiosi di sapere quanto Ermete Realacci, i dirigenti nazionali di Ecodem, il presidente della Regione Martini, il Presidente della Commissione Regionale per le Politiche Ambientali D'Angelis (PD) e perfino lo stesso richiamato Manciulli condivideranno la "via marchettiana all'ecologia", con le annesse proposte di revisione della 394 in senso permessivistico, venatorio e cementificatorio che già traspaiono, oltre al crucifige di Tozzi "reo del mancato funzionamento del parco" ed oltre la caricaturale semplificazione secondo la quale chi non condivide il pensiero ambientale del PD (dell'Elba) sarebbe un mero conservazionista, un integralista talebano.
Lorenzo Marchetti