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A Sciambere della Falce Martello ed Osso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 giugno 2008

Credo proprio che sia giusto, dopo tanti errori di schieramento commessi dal giornale (mi si permetta, alcuni anche gravi e pesanti nei periodi più duri delle vicende portoferraiesi) che Elbareport diventi il luogo di discussione privilegiato sul futuro della Sinistra, elbana e non solo. Senza paura di pubblicare troppi interventi. Non credo che solo i "bugiardini" editi dalle varie amministrazioni comunali debbano avere il diritto di essere sempre e comunque messi in pagina, senza paura di tediare i lettori. Vorrei limitarmi a una osservazione molto superficiale: ma la Sinistra elbana quand'è che inizierà a parlare di politica? Perchè finora abbiamo fatto insieme una campagna elettorale e tanti incontri un po' patetici alla "volemosebenesiamotuttirossi". A Portoferraio abbiamo rotto perchè le forze più vicine al PD hanno sposato le scelte di destra (di destra, non di centrosinistra) dell'amministrazione Peria-PD. Scelte concrete e dalle ricadute sociali ed economiche sui ceti deboli molto pesanti.Il mio partito le ha elencate più volte e quindi non le ripeterò. Non c'è nessuno spirito egemonico o personalistico:il PRC la pensa e vota in Consiglio comunale in un modo, Verdi e SD fanno il contrario ed evidentemente la pensano molto diversamente da noi. In fondo vogliamo solo il rispetto dei patti fatti con gli elettori al momento della "chiesta" del voto, vincolo sacro per i politici laici.... E allora, essere "Sinistra" vuol dire non parlare il politichese ma intendere la politica come metodo di trasformazione della società (Rivoluzione). Se non iniziamo ad avvicinarci sui temi concreti invece che sulle lacrimucce e sui rimpianti del ricordo di un PCI, per me tutt'altro che da rimpiangere, rischiamo di fare il partito della caramella (si mangia, si beve e si fa franella) invece che dar vita ad una "Sinistra" che non potrà, visto il suo inFausto passato, che essere Nuova. Daniele Palmieri Bertold Brecht che un po’ comunista lo era (e con Adolf Hitler al potere doveva essere pure poco comodo) scrisse la “lode del dubbio”, facendo capire nel suo stile secco che chiedersi di tanto in se è tutto giusto ciò che pensiamo, e soprattutto se pure nelle idee di ci contraddice ci sia del giusto è pratica rivoluzionaria. Ciò premesso credo che il tuo giudizio sui presunti “tanti errori di schieramento commessi dal giornale (mi si permetta, alcuni anche gravi e pesanti nei periodi più duri delle vicende portoferraiesi)” sia non solo opinabile (come tutti i punti di vista) ma anche piuttosto ingeneroso, visto che se c’è stata una voce “critica a ragion veduta” nei confronti delle amministrazioni elbane (giunta Peria ben compresa) questa è stata sicuramente la nostra. Tu dici di non rimpiangere il PCI, di cui non hai mai fatto parte, e lo affermi come se questo fosse un titolo di merito. Non penso che tutti nel tuo partito saranno d’accordo e spero non mi vorrai accusare, per questa riflessione di un tentativo di intromettermi in cose (e case) che non mi riguardano. A me invece è capitato spesso di rimpiangere la coerenza del PCI e la tensione ideale che per molti anni vi si è respirata, la rimpiango quando vedo che al suo posto (a sinistra) c’è un arcipelago di rissose pochezze, tutte impegnate a cantare con il giovane Leopardi davanti ad uno specchio: “Avanti, avanti, sol io procomberò!” Con la differenza che Leopardi terminato di recitare l’ode si rendeva conto che oltre che essere solo era pure una mezza-sega. Caro Daniele se anni fa un signore sardo chiamò “Unità” quella che sarebbe stata per decenni la principale voce della sinistra, molte ragioni ci saranno state. L’unità, al pari della coerenza, al pare della concretezza che richiami, l’unità per la quale occorre pazienza, per la quale spesso occorre rinunciare spesso a parte del proprio orgoglioso pensare, ed esercitare il virtuoso dubbio di cui all’inizio, è un valore, è rivoluzionaria. Non servono i partiti caramella e non servono i tetri settarismi, non servono i secchioni della rivoluzione per incidere nella realtà. In una cosa hai ragione sicuramente: che serve area nuova; per questo mi astengo dal partecipare e dal parteggiare in questo inverecondo volare di stracci. Mi pare che di rincoglioniti in lizza ce ne siano già troppi perché mi ci aggiunga anche io. Continuo a fare il giornalista (comunista) aderente solo al MICS (Movimento Italiano Cani Sciolti – Falce Martello e Osso per simbolo) che forse a qualcosa può ancora servire, se non altro in una prospettiva di tempi che purtroppo non mi apparterranno, per quando a sinistra si ricomincerà a ragionare in luogo che a prendersi a sputi.


pluto cane

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