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Zecche e turisti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 09 giugno 2008

È certamente inverosimile la vicenda delle “zecche di Pianosa” di cui tutti abbiamo seguito l’evoluzione. Il Comune di Campo, dietro suggerimento dell’Ente Parco, decide di chiudere Pianosa alle visite a causa delle zecche fino al risolvimento della situazione. Dopo alcuni giorni Pianosa viene riaperta con la dichiarazione che , pur persisentendo il fenomeno “zecche”, l’Isola poteva essere comunque visitata con alcuni accorgimenti. Allo stesso tempo vengono lanciate accuse alla ASL che nel frattempo non ha risposto sull’effetiva pericolosità del parassita. Forse, invece, considerato che dalle informazioni pubblicate, si legge che la ASL aveva, così come era già avvenuto nello scorso anno, a marzo 2008 già evidenziato la necessità di prendere provvedimenti, il Parco avrebbe dovuto valutare gli interventi da attuare per limitare e ridimensionare il problema. Più di un anno ci sembra un tempo sufficiente per la campionatura delle zecche, ma anche per trovare un modo di disinfestazione efficace a eliminare il parassita, compito senza dubbio più semplice per un Presidente così edotto. Forse non si è accorto che con questi antiparassitari “ecologici” le zecche e le zanzare diventano più grasse e cattive di prima. Si parla per esperienza, visto che anche a Portoferraio accade la stessa cosa e anche qui si fa meno che nulla. Anche qui si cosparge il territorio con fiumi di “acqua di rose” (già meglio di quando ci è toccato l’aglio).Conservare l’ambiente non può certo voler dire mettere a rischio l’incolumità degli esseri umani, ma forse il Presidente è stato troppo intento a guardare la luna, invece di guardare in basso il proliferare delle zecche o forse tutto questo fa parte di una vera e propria strategia per ridurre drasticamente le presenze nell’Arcipelago. Meglio le zecche che i turisti.


pianosa 3

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