Sabato si è svolta al Parco Nord di Milano l’assemblea nazionale dei parchi aderenti a Federparchi. La partecipazione è stata ampia e molto preoccupata per una situazione in cui mentre dal nuovo ministro dell’Ambiente non vengono segnali di sorta nonostante le sollecitazioni, Tremonti alla chetichella con l’ICI si pappa 2 milioni di Euro destinati alle già malmesse aree protette marine; un vero Robin Hood ma alla rovescia. La relazione di Matteo Fusilli ha espresso con estrema chiarezza la preoccupazione per i nostri parchi accresciuta anche da quanto accade oltre che a Roma anche in varie regioni. Come avevamo visto anche a Parcolibri nello scorso aprile a Pisa non tira aria buona il che è tanto più grave perché mai come in questo momento con quel che bolle in pentola per l’ambiente il ruolo delle aree protette appare importante e in più d’un caso del tutto speciale. Mario Tozzi è stato tra i primi a esprimere la sua profonda preoccupazione ed anche sconcerto per questa situazione generale che proprio all’Arcipelago trova gravi conferme. Lì infatti proprio nel momento in cui arriva in porto il piano del parco che ha fra l’altro il merito di fare emergere in tutta la sua portata la complessità e difficoltà di una situazione troppo a lungo dominata da eventi e comportamenti poco edificanti, ecco riaprirsi un dibattito ( si fa per dire) che ci riporta a tempi specialmente in Toscana più che datati. Tozzi ha fatto bene a denunciare questo stato di cose che segnala innanzitutto uno sconcertante arretramento culturale prima ancora che politico e istituzionale. Per fortuna non dappertutto questo è il clima ma è innegabile che se anche in Toscana si registrano situazioni del genere non è davvero un buon segno. A Milano l’assemblea dopo un vivace dibattito si è conclusa con l’impegno di chiedere conto al governo e alle regioni di cosa intendono fare per fare uscire i parchi da questa situazione scomoda ancor più dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice dei beni culturali che ha pesantemente penalizzato i parchi e i loro piani. Di tutto questo è stato detto sarebbe bene poter discutere in quella Terza Conferenza nazionale dei parchi di cui è era già parlato prima delle elezioni. E sarebbe bene farlo anche in Toscana dove ci aspetta –speriamo presto- la discussione sulla nuova legge regionale.
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