Siamo a favore delle aree marine protette a patto che si giunga ad una seria concertazione tra le istituzioni e che si faccia una informazione capillare sul territorio, ma non siamo d’accordo che la costituzione di esse avvenga in una fase di commissariamento del Parco Nazionale, perché questo toglierebbe trasparenza e chiarezza alla loro gestione. Questa la posizione dei DS elbani che nel pomeriggio di giovedì 10 luglio, nella sede di Portoferraio, hanno illustrato davanti alla stampa locale anche il senso della polemica che si è innescata negli ultimi tempi soprattutto con Legambiente, ritenuta a loro parere troppo tiepida con il Commissario del Parco. “I DS hanno il diritto-dovere di intervenire su una questione così importante, e non si deve parlare di una frattura del centro-sinistra elbano, perché non c’è nessuna divisione tra i partiti bensì soltanto una diversa posizione rispetto ad una associazione ambientalista che non porta colori politici .” Così il Segretario di zona Alessandro Mazzei ha introdotto la questione delle aree protette, ed ha proseguito ribadendo l’insostenibilità della fase di commissariamento: “non possiamo più convivere in questo clima di perenne scontro istituzionale tra Ministero e Regione, perché ciò rende la gestione del Parco antidemocratica e fortemente centralizzata.” “Anche per questo – ha continuato – premiamo affinché si riunisca al più presto l’unico organo che al momento non risulta commissariato e cioè la Comunità del Parco presieduta dal Sindaco di Portoferraio che, essendo espressione diretta delle istanze del territorio, dia un indirizzo concertato per una politica più condivisa.” Per le aree marine protette infatti i DS elbani contestano le scelte calate dall’alto dal Ministero e i tempi brevi che sono stati indicati, e d’altra parte criticano il metodo disorganico, a macchia di leopardo, che deriva dalla facoltà di ogni comune di stabilire le modalità della propria area marina senza tenere conto delle scelte degli altri comuni. In pratica i DS criticano la possibilità di trovarsi con 8 aree diverse, con diverse modalità di vincoli e tutele. Inoltre - si chiede Giovanni Frangioni coordinatore della segreteria – "quali sono le finalità e gli obiettivi di queste aree, di quali studi si avvalgono il Ministero e il Commissario del Parco per renderle davvero calzanti ai nostri territori? Con quali strumenti? Non c’è una informazione adeguata su questi punti, e non dimentichiamoci che in mare hanno competenze anche Regione e Provincia. E’ quindi assolutamente necessaria una fase preliminare che riunisca tutte le istituzioni per arrivare ad una gestione coordinata e per chiarire meglio quale sarà l’iter legislativo”. Tarsitano della sinistra ecologista ha poi esposto la situazione di Capraia in cui esiste una area marina protetta da 12 anni: “All’inizio eravamo sia in una fase di progettazione che di sperimentazione, ma adesso sulla base della esperienza acquistata abbiamo fatto delle proposte concrete al Parco affinché l’area sia davvero modellata sulle esigenze del territorio, ma il Commissario in questo caso non ha fatto assolutamente nulla, in queste condizioni l’area marina non esprime davvero la propria utilità.”
tramonto viste panorama portoferraio
quercia