Enrique Balbotin comico savonese ha lanciato una "sentenza" che non sarà la quintessenza della finezza, ma che ha avuto negli ultimi anni molta fortuna: "Son tutti bravi a fare i finocchi col culo degli altri". Pensiamo che il citato aforisma (oddio, chissà cosa capirà l'assessore) torni utile anzi perfettamente si attagli a rappresentare le ricadute elbane del taglio dell'ICI, e del conseguente operato del ministro Tremonti che ha una propensione ormai storica a praticare una (per fortuna figurata) passiva sodomia in cui noi siamo costretti, come dice il savonese, a fornire il necessario posteriore. Quando si tratta di uccellare quattrini questo governativo torzolo ci tiene sempre in vetta ai suoi pensieri, si tratti di cartolarizzare (vi ricordate?) le miniere, si tratti, come nel caso di specie, di finanziare il taglio dell'ICI e la detassazione degli straordinari, con una serie di misure che (guarda caso) si traducono quasi tutte in un sostanziale impoverimento delle isole minori (la maggiore delle quali è la nostra) in un decadimento della qualità dei servizi forniti ai cittadini dagli enti. I più ganzi di tutti sono i locali emuli di Berlusconi ed allegati alleati, che si attengono alla rigida osservanza della legge del Bisenzio, albergandolo (in quanto isolani pur essi) graziosamente infra le mele, ma facendo silenzio, anzi parlando d'altro: le zecche di Pianosa, il quadro comprato dal Peria (la statua "michelangiolesca" (!) di Cavo no che l'ha benedetta il Bosi) i conti della Comunità Montana (che "ci vole una bella muserola" visto i conti che presentavano quando erano in sella loro o i loro amichetti). Ah meno male che c'è l'ombra di governo, magari qualche corifeo si distrarrà momentaneamente dalla compilazione della "Storia dei grandi tentennatori dell'Italia moderna - da Carlo Alberto di Savoia a Walter Veltroni" e difenderà i nostri tartassati derrière(s) insorgendo carinamente ma con uno scatto d'orgoglio: "Che diamine! - dirà - almeno non tagliate le forniture di vasellina!"
Enrique balbotin