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Milena Briano ragiona di aree protette marine, di ambiente e diritto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 luglio 2003

Le polemiche che hanno coinvolto in questi ultimi giorni diversi ambienti elbani mi hanno più volte spinta ad intervenire, ma rispondere come in certi momenti avrei voluto fare non era possibile ed allora ho contato fino ad un certo numero. Ho partecipato all’organizzazione del convegno su "I temi del mare: qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare" di Rio nell’Elba e ho, per il gruppo consiliare di Capoliveri Democratica, programmato "Parco marino: economia di una zona protetta". So esattamente quali erano gli obiettivi e come si sono svolti i fatti, per cui quando ho letto di sinistre "vere imboscate", di "saldature tra centrodestra , centrosinistra ed una parte di queste lobbies antibarbetti…" ho pensato che il caldo di questi giorni fa brutti scherzi. D’altra parte al convegno di Capoliveri, come ho già detto, il Commissario non c’era e neppure c’era alcuno dei suoi consulenti. Sono consapevole del fatto che ad un convegno organizzato dalla minoranza del comune di Capoliveri il Sindaco di Capoliveri non si abbassi a venire e che neppure il Commissario del Parco possa partecipare perché per ora, anche se sta studiando (giustamente), gli mancano le basi per confrontarsi a tu per tu sui temi dell’ambiente, ma pensavo, con quel convegno, di offrire le basi per un inizio di discussione seria e soprattutto partecipata su un tema di grande prospettiva per l’ambiente e per l’economia elbana. Anche i relatori non erano da poco e offrivano competenze differenziate che permettevano di affrontare il problema sotto molti punti di vista. Un politico, l’assessore provinciale Franchini, un rappresentante dell’economia legata al mare, il Presidente del CeSIT e di Lega Pesca Stefano Gini, un esponente di Legambiente (che poi non ha potuto intervenire), una ex direttrice dell’area protetta marina di Portofino Nadia Repetto, un docente dell’Università di Genova con cattedra di Cetologia, unica in Europa, Maurizio Wurtz, per 10 anni direttore del museo oceanografico di Montecarlo. Difficile credere che queste persone siano state chiamate per esprimersi contro le aree marine protette. Si conoscono i loro pensieri attuali, la loro storia passata, ed è difficile immaginare che qualcuno in buona fede possa pensare a loro come a nemici dell’ambiente, a nemici del mare, a tessitori di trame oscure. Forse, oltre a me, sarebbe stato il caso che anche qualcun altro, più di una persona certamente, avesse contato un po’, uno…due…tre… prima di scrivere, parlare, sentenziare. Quando circa due anni fa in Consiglio a Capoliveri la maggioranza, o meglio il sindaco perché si ebbe l’impressione che l’iniziativa non fosse più di tanto condivisa, presentò la proposta del parco marino intorno alle nostre coste, il nostro gruppo dichiarò di essere favorevole all’iniziativa ma di esprimere perplessità ( oltre che per la zonizzazione dell’A.M.P. ) perché mancava completamente qualunque parere di associazioni ambientaliste, di categoria, di operatori economici…e quindi si invitava a sentire voci esterne all’amministrazione e si dichiarava di astenersi per questi motivi. A due anni di distanza, non più da sindaco ma da commissario del Parco, la storia si ripete. E risulta strano che le varie amministrazioni comunali elbane vogliano saperne qualcosa di più, vogliano discutere, sentire le opinioni dei loro cittadini, qualche ulteriore proposta, magari seguendo strade tracciate dalla Legge e già in parte intraprese? Siamo di fronte ad un intervento di somma urgenza? se non la facciamo subito l’area marina protetta scade? Oppure abbiamo tutto il tempo che vogliamo, che ci necessita, per decidere al meglio? Buona la proposta, che ci ha battuto sul tempo, di chiedere attraverso la stampa locale l’opinione degli elbani su questo argomento, buona perché dalle idee di tanti, dal confronto nascono sicuramente prospettive variegate e interessanti: chi l’ha fatta non è venuto al convegno di Capoliveri ma sicuramente non mette in dubbio le intenzioni degli organizzatori, sa che, in anni non sospetti, avevamo presentato insieme all’Ente Parco una richiesta di finanziamento di percorsi guidati per terra e per mare, per apprezzare di giorno e di notte i colori gli odori e i rumori delle nostre terre e per scoprire con lo snorkeling il fascino delle nostre acque. A queste persone, a chi ha scritto che questa sinistra elbana non vuole le aree marine protette, io chiedo: ma, secondo voi, il Prof. Wurtz, docente di Biologia Marina con la cattedra di Cetologia, da anni per mare ci va per studiare proteggere e salvaguardare la vita dei cetacei o i delfini lo interessano solo perché con le loro uova ci vorrebbe condire la pasta ? Tutto questo polverone può darsi, speriamo, che si depositi presto e che si permetta quindi alle persone di tornare a veder chiaro e a ragionare: ragionare, discutere e scegliere priorità. L’ambiente è certamente una priorità, ma io cittadina italiana, cittadina di una repubblica democratica, cittadina con un passato anche ambientalista di cui niente rinnego, se devo scegliere tra le priorità del mio vivere libera, non scelgo per primo l’ambiente, ma scelgo innanzi tutto la certezza del diritto, la certezza, o la lotta per la certezza, che la mia opinione, come quella del commissario del Parco, come quella del ministro, conta 1 nel determinare il corso degli eventi.


Lo scoglietto da Capo Bianco

Lo scoglietto da Capo Bianco