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Tenta suicidio a Cala Seregola. Lo salvano volontari cavesi della Misericordia e CC

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 29 maggio 2008

Non siamo andati molto distanti dal dover registrare l’ennesimo suicidio all’Elba, chiudendo in maniera davvero nera un mese di Maggio sotto questo profilo particolarmente poco felice. Nel caso, colui che ha tentato il gesto estremo è un forestiero, probabilmente giunto all’Isola già determinato a porre fine ai propri giorni inscenando emblematicamente la propria fine (un film già troppe volte visto) in un posto molto bello, forse evocativo di tratti migliori della sua vita. A.S. quarantunenne fornaio bolognese aveva scelto l’insenatura di Cala Seregola, dove probabilmente era stato già in passato con la moglie, da cui si era recentemente separato, in altri soggiorni elbani. Aveva parcheggiato la sua auto sul piazzale retrostante la spiaggia ferrosa e scelto che la giornata di martedì terminasse. Nel buio della notte aveva collegato con un tubo lo scappamento dell’auto all’abitacolo ed avviato il motore. Fortunatamente da quelle parti si trovavano a transitare, a bordo di un fuoristrada, due giovani cavesi, impegnati come volontari della locale Misericordia, che insospettiti da quanto pareva accadere all’interno dell’abitacolo hanno lanciato l’allarme ai Carabinieri di Rio Marina ed hanno avvertito il servizio 118. Uno dei due ragazzi restava presso l’auto, l’altro tornava precipitosamente a Cavo e ritornava sul posto guidando un’autoambulanza. Nel frattempo nei pressi della spiaggia arrivavano i Carabinieri che aprivano la portiera dell’auto. Il bolognese appariva stordito: segno che il monossido di carbonio dei gas di scappamento destinato con certezza ad ucciderlo se nessuno fosse intervenuto, non aveva ancora saturato l’ambiente. L’uomo veniva quindi caricato sull’autoambulanza e condotto all’ospedale di Portoferraio, sul mezzo di soccorso, operava anche un’infermiera (peraltro sorella del conduttore, lo stesso che aveva individuato il mancato suicida) a compiere un salvataggio quasi del tutto “fatto in casa”. E’ andata bene, tra pochi giorni il fisico del turista sarà perfettamente ristabilito: speriamo che presto lo stesso si possa dire per la sua anima fragile.


rio marina cala seregola miniere

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