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Considerazioni sul movimento crocieristico all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 22 maggio 2008

Di tanto in tanto la stampa locale ospita le comprensibili rimostranze di gestori di esercizi commerciali di Portoferraio situati nei pressi della banchina d’Alto Fondale. Quando infatti a quell’ormeggio attraccano navi da crociera alcune corse Toremar vengono dirottate ai pontili Massimo e n. 3; da ciò deriva per gli esercenti in argomento un calo nella vendita soprattutto di articoli quali caffè, schiaccine, bevande, giornali, ecc. attribuito sia alla mancanza dei passeggeri in arrivo coi traghetti o in attesa di imbarco sia al fatto che i crocieristi verrebbero in maggioranza trasportati in altre località dell’Isola tramite escursioni organizzate su pullman spesso addirittura fatti venire da Piombino o Grosseto. E’ da sottolineare che si tratta di lamentele del tutto comprensibili, ma che non possono non dare luogo ad altrettanto doverose osservazioni. Il crocierismo può non premiare talune attività commerciali presenti in una limitata area attorno al bacino portuale di Portoferraio, ma ciò va a beneficio di altre collocate nei dintorni. Tuttavia questo importante filone del turismo costituisce un’inconfutabile fonte economica per il capoluogo e per varie altre località isolane, dalla quale possono trarre profitto in maniera diretta gli operatori turistici, portuali, commerciali e talvolta le compagnie di navigazione Toremar e Moby, quando esse trasportano i pullman per i crocieristi da e per il continente in quanto quelli reperibili sul posto non sono sufficienti a soddisfare la richiesta. Ma anche in via indiretta tutta la comunità elbana ne beneficia per la gratuita e capillare divulgazione di immagine. Si tratta di pubblicità attuata su scala planetaria in maniera immediata, e spesso in ambienti VIP, dagli stessi passeggeri, che non dimentichiamolo talvolta tornano qui in vacanza, ma anche da tour operators ed armatori che distribuiscono in molte nazioni brochures, riviste e cataloghi contenenti frequenti richiami fotografici e didascalici sull’isola d’Elba. Ad esempio sul motore di ricerca www.google.co.uk digitando “port of Elba” siamo al primo posto della rivista “Cruise Crtitic”. La concorrenza nel settore su scala mondiale è agguerrita e costante. In tutti i porti interessati si lotta per accaparrarsi gli approdi delle navi da crociera, ed allo scopo si investono ingenti capitali in materiale pubblicitario, servizi d’accoglienza, partecipazione con appositi stands alle periodiche conventions mondiali del settore, per non parlare poi di realizzazioni di strutture ed infrastrutture portuali atte a ricevere all’ormeggio navi sempre più grandi. Emblematica, a tal proposito, fu la disputa insorta anni fa fra i comuni di Genova e Savona allorché l’armatore Costa manifestò l’intenzione di spostare il proprio capolinea dal capoluogo all’altro scalo ligure. La costruzione della banchina d’Alto Fondale, fortemente voluta dagli operatori portuali e turistici del secondo dopoguerra, fra i quali non va dimenticata la lungimiranza dell’allora capo pilota del porto comandante Luigi Burelli, fu ultimata nel 1974. Scopo dell’opera era quello di offrire possibilità di accosto a navi passeggeri di un certo tonnellaggio (condizione assai più pratica e ambita rispetto all’ancoraggio in rada che comporta scomodi e costosi traghettamenti coi tenders), tanto che le fondazioni furono poste a ben 10 m. di profondità con la previsione di eseguire in un secondo tempo il dragaggio dei fondali circostanti (mai attuato per sopraggiunti concetti di ambientalismo) al fine di consentire l’approdo anche a navi con elevata immersione. Col tempo l’Alto Fondale si è confermato come ormeggio valido ed apprezzato sia per motivi strettamente tecnici sia per i vantaggi offerti sotto il profilo turistico. Vi possono infatti rimanere in sosta sicura, anche in caso di condimeteo molto avverse, navi di lunghezza assai superiore ai soli 115 m della banchina, salvo il limite di pescaggio, in quanto vi è la possibilità di allungare i cavi di linea prodieri sino alle bitte dell’attigua Calata Depositi che con essa forma un piccolo angolo. Inoltre i passeggeri che scendono dalla nave da crociera possono godere della singolare circostanza di trovarsi immediatamente fra le mura, i negozi e le boutiques del centro storico senza dover attraversare, come accade in molti altri grandi porti, aree con vagoni ferroviari, trattori, cataste di containers, cumuli di merce alla rinfusa o di accedere direttamente ai pullman che possono parcheggiare sul piazzale immediatamente attiguo. Molto è stato fatto in passato grazie all’impegno profuso in tal senso dalle Autorità preposte: Marittima, Portuale, Comunale, Comprensoriale, dagli operatori portuali e turistici nonché dalle varie associazioni ed organizzazioni di categoria interessate: da una media di 10 – 20 approdi crocieristici annuali registrati negli anni ‘70 – ‘80, si è passati agli attuali 80 – 100, ma le possibilità offerte dal principale porto elbano consentono un ulteriore incremento e la legge di mercato lo esige, pena una nostra pericolosa recessione nel settore. Non bisogna fermarsi perché, come già detto, la concorrenza è agguerrita, non solo, ma l’attuale difficoltà economica riscontrabile su scala nazionale e continentale, non ci può certo indurre a rinunciare ad alcun cespite ivi compreso quello degli approdi di navi da crociera.


2 Navi da Crociera in porto

2 Navi da Crociera in porto