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A Sciambere finale del cartello rotto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 22 maggio 2008

Rispondo nella speranza di chiudere definitivamente la questione. Come al solito leggo nella risposta di Legambiente una certa vena provocatoria. Forse la mia lettera non è stata interpretata in modo del tutto corretto. Conosco perfettamente tutti i danni che sono stati provocati, stavolta sicuramente da qualche vigliacco, sul sentiero dei profumi e non solo..come li definirei? Ho già risposto indirettamente..dei gesti di vigliacchi imbecilli (giusto per usare i soliti eufemismi), ma non per questo posso affermare che sia colpa solo ed esclusivamente di cacciatori, come invece la vostra risposta fa intendere. Ecco, è proprio questo che non riesco a capire, la superficialità con cui Legambiente descrive questo episodio: "Ma ora i vigliacchi hanno alzato il tiro e hanno distrutto il grande cartello principale, dal quale prende il via il sentiero, (...) Un probabile avvertimento in stile mafioso al Comune di Marciana Marina di non fare scherzi con la revisione dei perimetri del Parco". Parole dure, malvagie su un episodio che non è stato causato da nessuno, se non dall'incuria (e lo ribadisco) ma che è stato egregiamente strumentalizzato, e messo nel "concone", per aumentare la vergognosa escalation di atti selvaggi contro il Parco. E' palese, che il perno di legno, al contrario di quanto afferma Legambiente, sia marcito, come è indiscutibile che non siano stati utilizzati strumenti come motoseghe o aggeggi vari e vi posso garantire che il peso del cartello in plexiglas sia rilevante al fine da far cedere tutta l'insegna. Poi ovviamente ognuno è libero di pensare e di scrivere ciò che vuole. Invito comunque, il signor Mazzantini, consigliere comunale di Marciana Marina, a verificare a fondo e di persona, (magari andiamo insieme), lo stato del cartello. Detto questo non voglio, e lo ripeto, sottovalutare il problema del vandalismo contro il PNAT, ma ho solo voluto precisare che questo episodio non fa parte di questi atti di inciviltà, che voi, giustamente, denunciate senza sosta. Concludo col ringraziare il direttore Rossi e salutando Mazzantini, con il quale tra l'ltro avrò l'pportunità di chiarirmi nel prossimo e imminente consiglio comunale. saluti Matteo Covitto Per tutta onestà riferiamo anche quanto ci ha scritto in una brevissima precisazione Mazzantini: "Dopo aver effettuato un ulteriore sopralluogo deve dire che concordo, parzialmente, con Covitto: quello che ha determinato il crollo del cartello non è stata opera di motosega, trattasi invece di volgare "calcagnata" con la quale è stato spezzato il supporto fotografato ed altri che tenevano in piedi il cartello" Ripetiamo quello che abbiamo scritto ieri commentanto la vicenda del povero Cristo di Serra Ventosa, "non necessariamente hanno un fucile in mano non necessariamente hanno una moto sotto il culo, sicuramente hanno la segatura in capo", come dire l'importante è trovarsi d'accordo al di là della querelle sulle cause del collasso del cartello, al di là delle espressioni più o meno "malvage" o più o meno appropriate. Non si tratta di condannare né di assolvere a priori nessuno, si tratta di riconoscere civilmente che chi danneggia i chiusini, chi fa scappare i cinghiali, chi distrugge le segnaletiche ambientali e turistiche, chi devasta la sentieristica scorrazzandoci sopra con le moto, chi inquina, chi fa opera di bracconaggio in terra e in mare: a) compie un reato derivante da un comportamento illecito b) distrugge risorse (economiche, lavorative, ambientali, paesaggistiche) che sono di proprietà comune (quindi è come se rubasse un po' a tutti) c) è una grossa testa di cazzo. Da aggiungere solo che la considerazione di cui al punto c) deve considerarsi estesa anche a chi favorisce, incoraggia, "comprende" e scusa tali incivili comportamenti. Ci consenta quindi di condividere le sue nette espressioni di condanna di simili episodi, che dovrebbero essere fatte proprie da tutte le amministrazioni e da tutte le associazioni, a partire da quelle che hanno a che vedere con la fruizione del territorio, che, a nostro avviso, in presenza di flagranti simili comportamenti di uno dei loro associati, sia esso un un trekkers o un cacciatore, un ciclista o un sedicente ambientalista, dovrebbero (se non anche stigmatizzarne pubblicamente gli atti illeciti) almeno dissociarsene espellendolo, cosa che fino ad oggi non è mai accaduta.


Cartello rotto val di cappone

Cartello rotto val di cappone