Ore 17,20 di venerdì 16 maggio, mentre mi sposto in macchina da Straccoligno verso Capoliveri incrocio le solite KTM che si infilano da Calanova dentro al Parco, sul monte Calamita. Questo week-end veramente non risultavano dal calendario ufficiale, ma si sa, l’Isola d’Elba quando ci son di mezzo i quattrini fa miracoli. Sono in 7, targhe coperte di fango spray come sempre. Dopo la (finalmente) brillante azione del Corpo Forestale che ha fermato almeno per un giorno quelle cavallette arancioni nel versante occidentale, decido di collaborare e chiamo la Forestale di Portoferraio. Il cellulare non prende, l’isola è impestata di antenne ma il segnale non c’è. Continuo a guidare verso Capoliveri ed incrocio il resto del gruppone, altre 7 moto che scendono nella stessa direzione. Mi scapicollo fino a Mola, dove il telefono riprende vagamente vita, chiamo la Forestale e mi risponde una voce registrata che invita a comporre il 1515, ma solo per le emergenze. Supponendo di conoscere bene il concetto di emergenza lascio perdere e chiamo la stazione Forestale di Marciana Marina. Non risponde nessuno. Dentro un’area di servizio di Mola intravedo un mezzo fuoristrada della Polizia Stradale, mi fermo e cerco un poliziotto. Lo trovo, lo chiamo, gli faccio presente la situazione, precisando che lo sciame dovrebbe essere passato proprio lì davanti pochi minuti prima e che ripasserà sulla provinciale alla fine del raid per tornare in albergo a Portoferraio. Non li ha visti, afferma che non può far niente, che non può seguire nessuno fuori dalla viabilità ordinaria ( lo sappiamo), che comunque anche fermandoli sulla strada potrebbe “fare solo 36 euro per targa illeggibile, una sciocchezza”. A me sembra che questa “sciocchezza” per i comuni mortali, poliziotti compresi, corrisponda praticamente ad una intera giornata di lavoro. Non è molto, ma da qualche parte si potrebbe cominciare. Insisto, l’Agente chiama il COT e si fa chiamare di nuovo dal centralinista le due Stazioni Forestali, più il CTA del Parco. Nessuna risposta. Si ricorda di avere il numero privato di qualcuno della Forestale, chiama brevemente e scuote la testa, nessuna risposta. “Siamo comandati a stare qui – aggiunge- se succede un incidente e siamo da un’altra parte sarebbe un bel guaio”. Comprendo, mi auguro che non gufi e vado a comprar fragole. Su Calamita è scesa una coltre grigia di scirocco appiccicoso. Nella penombra umida della montagna, dove neppure le gomme dentata sollevano polvere, si può solo vagheggiare dell’attraversamento anticipato di un bel branco di cinghiali.
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