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A Sciambere dell'elefante

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 17 maggio 2008

"Bello" l'articolo del Sig. G. Bertani del Circolo elbano di Libertà e Giustizia sui Rom, molto "politically correct". E' sempre la stessa solfa. Il disprezzo verso il nostro popolo, la grottesca caricatura di una popolazione italica "ebete" e razzista. Certo tutto molto facile quando si giudica da un posto meraviglioso come l'isola d'Elba, magari da una casa o addirittura una villa vista mare. Ma il signor Bertani ha mai preso il treno (come ho fatto io in passato per andare all'Università) da Tivoli a Roma, toccando con mano il degrado e l'abbandono su cui versa la periferia romana, dove intere zone sono occupate da campi di Nomadi che la mattina si muovono in enormi masse (che vi assicurono, incutono terrore solo a guardarle) per andare a delinquere in città. Lo sa che su quel treno regna il terrore di giovani donne pendolari che, alla vista di una persona "normale" si avvicinano per avere protezione. E questa è solo una piccola parte di un problema che ha proporzioni enormi. Ed a pagarne le spese sono coloro che sono costretti a vivere nelle borgate, i pendolari, gli operai, gli anziani con pensioni al minimo che si muovono sui mezzi pubblici per andare a lavorare per stipendi di fame. Non certo la borghesia che vive ai Parioli e o il sinistro di turno che pontifica dai suoi scranni di benessere. Veltroni ha perso li, è il proletariato che ha votato Alemanno, e non certo per demagogia politica o per razzismo strisciante. Semplicemente perché la sinistra ha continuato a fare gli stessi discorsi del Bertani. Mi piacerebbe per un giorno che il campo nomadi di Tor Sapienza, sulla Tiburtina, venisse trasferito in massa vicino alla casa di Bertani o, perchè no, del mio amico Rossi. Occuperebbe un'area pari o forse maggiore di Marina di Campo. Sarei davvero curioso di leggere lo "A sciambere" del giorno dopo... Gianluigi Palombi Anche io sarei curioso, ma né la cronaca né la storia si fanno coi se e coi ma, la cronaca e la storia si fanno con la realtà. E la realtà è che nel complesso il nostro paese ha fatto quella che con un eufemismo definirei "una bella figura di merda" sul complesso delle vicende con la destra e la sinistra unite nella incapacità di governare il fenomeno, preoccupate entrambe più di strizzare l'occhio a sentimenti (bassi o nobili che fossero) più che a "fare" Né la destra con la Bossi-Fini e con gli accordi Italo-Rumeni, né la sinistra che governava Roma e Napoli si sono dimostrate all'altezza del problema. Ciò premesso è fuor di dubbio che quanto accaduto a Ponticelli sia stato vergognoso, stomachevole, inconcepibile, indegno di un contesto civile, e le persone avvertite e colte come Palombi hanno il dovere morale, di destra o di sinistra che siano, di ripetere a chiare e tonde lettere che chi va a bruciare i campi nomadi (bambini inclusi) chi disciminando razzialmente va a sprangare in maniera indiscriminata dei "diversi" perchè sono diversi, perché rappresentano la proiezione della sue paura, per esasperato che sia, sempre un animale è. In uno stato di diritto i compiti di polizia lo svolgono le forze di polizia (che vanno dotate degli opportuni strumenti materiali e legislativi) e non c'è posto alcuno per la difesa-fai-da-te. Ricordo di nuovo, dopo averlo già scritto, che gli ultimi tre casi segnalati in italia di "tentato rapimento di minore da parte di nomadi" si sono rivelati tre isteriche genitoriali bufale, ma nulla e men che mai un (supposto e tutto da dimostrare) tentativo di rapimento di una minore da parte di una "zingara" e a ferro e fuoco e pure a sciacallare (è accaduto) un campo nomadi dove sicuramente c'era gente che non c'entrava nulla. Ma, oltre la tutela degli innocenti, perfino i i devianti dai canoni comportamentali hanno diritto (tutti) alla stessa nostra tolleranza. Sono state forse bruciate le case dei tre assassini adolescenti della ragazzina nel pozzo? A qualcuno è venuto in mente di bruciare la casa dell'imprenditore padano che qualche tempo fa bruciò vivo il suo dipendente rumeno? Qualcuno ha pensato di linciare il romano che stamane ha violentato la donna delle pulizie extracomunitaria? C'è per caso chi sta insegando la fune per appendere per il collo quei cinque o sei stronzi veronesi che hanno ammazzato un altro "perchè aveva il codino"? Qualcuno ha mai accoltellato un impresario di un cantiere edile dove gli extracomunitari (utilissimi finché si tratta di portare la paiola di cemento degli italiani e per pulire il culo dei vecchi italiani) continuano a morire? Per fortuna no, perché appunto viviamo ancora in uno stato di diritto Ma cosa sarebbe accaduto quanto inchiostro si sarebbe consumato, quante trasmissioni di Vespa ci saremmo sciroppati se sessanta dei nostri preziosi connazionali fossero morti di freddo e di fame nel canale di Sicilia come è accaduto ad altrettanti disgraziati africani in viaggio per le nostre coste questa settimana? Eppure la morte è una, una è la dignità umana, uno il pianeta. Non ho intenzione alcuna di sputare (né mi pare lo facesse Bertani) sulla nostra nazione ma mi emoziona ancora quel passo dell'inno dei lavoratori del mare di Gori che recita "noi sugli abissi tra le nazioni di fratellanza ponti gettiam" e porto la mia parte di vergogna storica per il gas con il quale il Generale Graziani col beneplacito del Duce sterminava popolazioni inermi d'Etiopia. Ed essere tolleranti verso il resto del mondo aiutare chi sta peggio di noi non è un dovere morale è pure un vero "affare" storico. Se saremo un popolo alleato di quelli emergenti, se saremo ponti di fratellanza avremo ancora ragione e motivazione di esistenza, se ci chiuderemo nel nostro protezionistico orto culturale ed economico diventeremo vecchi ed insignificanti e infine decadenti e poveri anzi miseri, molto più di questi dai quali ci vogliamo distinguere. Tornerà valido in quel caso il "venditore ambulante di elefanti" di Riondino che raccontava di un disgraziato immigrato che sbarcava il lunario vendendo elefanti pseudo-artigianali e magnificava la sua mercanzia: "Bella signora .. compra l'elefante ..." ma che terminava: "Un giorno o l'altro - vi faremo il culo a tutti quanti - altro che elefanti!"


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