Un Ente comprensoriale che parte dal riconoscimento dell'insularità, dal mantenimento dell'unità dell'Arcipelago (Elba Capraia Giglio), dalla previsione di un ruolo di programmazione sovracomunale: questo è il risultato politico ottenuto da tutti coloro che si sono battuti per cambiare la legge regionale di riordino delle Comunità Montane che, nelle prime stesure, ignorava semplicemente l'esistenza di un pezzo di Toscana Insulare. Se è questo che la Legge approvata in Giunta Regionale fissa, come traspare dalle dichiarazioni ufficiali dell'UNCEM e come dovrebbe essere in coerenza con gli impegni presi dall'Assessore Fragai venerdi scorso in terra elbana, non ci sembra particolarmente rilevante che la dizione "Comunità di Arcipelago" venga prima o dopo quella di "Unione di Comuni Speciale": unione di Comuni lo erano e restano anche le Comunità montane. La stessa deroga all'obbligo (previsto all'art 32 del D. Lgs 267 sulle Unioni dei Comuni) che il Presidente della Comunità di Arcipelago - Unione dei Comuni Speciale debba per forza essere uno dei Sindaci degli Enti che le daranno vita è importante, perché ci ricorda che i Superman non esistono, che un organismo per funzionare deve aver qualcuno che ci si dedica a tempo pieno, con competenza e passione. Il merito di questo risultato, si è detto giustamente, è di tutti quelli che si sono impegnati, dalle Categorie economiche e sociali alle Istituzioni, fino ai Partiti che, diciamo la verità, non sono stati tutti ugualmente determinati contro la sordità della Regione alle ragioni del territorio. Forse, come reclama l'UDC, la prossima Giunta della Comunità di Arcipelago sarà una Giunta di Sindaci: una proposta legittima che, insieme ad altre, verrà discussa da tutti i Comuni (espressioni comunque di coalizioni anche politiche) che decideranno entro il 15 ottobre statuto e modalità di funzionamento del nuovo Ente Comprensoriale Insulare. Per rivendicare ciò, però, l'UDC non si lasci prendere la mano dalla demagogia sulla presunta quanto inesistente occupazione dell'Ente Comprensoriale da parte dei partiti (gli altri, naturalmente..): la maggioranza politica che governa da fine 2004 la CM (prima di quella data i cittadini ricordano altre maggioranze politiche ed anche "bipartisan"..) non è stata - al pari di quelle che governano i Comuni - "una scelta spartitoria" ma una scelta altrettanto legittima di quella istituzionale e ci pare evidente, per come è stata messa in pratica, che non si possa parlare di "gestione partitica" o inefficace. Ci risulta infatti che i Sindaci siano stati sempre coinvolti sulle cose da fare e che queste si stiano facendo in piena collaborazione, dal canile al frantoio, dalla messa in sicurezza dei fossi alla continuità territoriale, fino agli interventi a Capraia e al Giglio, per citarne alcune. La fase che si apre è comunque un'occasione per il territorio, di cui i Comuni, ancorché troppi, sono una parte fondamentale: auspichiamo - e siamo impegnati per questo come forze politiche - che si punti ad un salto di efficienza nel governare processi complessi, individuando nel nuovo Ente Comprensoriale Insulare un soggetto con precise e nuove competenze "generali" (ad esempio i rifiuti) oltre a confermare ed ampliare azioni comprensoriali che hanno funzionato nella Cm: assetto idrogeologico e bonifica, Agricoltura e forestazione, antincendio boschivo, un innovativo sistema di Gestioni Associate dei Servizi Comunali(servizi telematici, canile comprensoriale, protezione civile, URP, ecc).
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