L’ormeggio dei pescherecci al Molo Gallo è da sempre stato legato al fenomeno della vendita del pesce in banchina da parte degli equipaggi. Questa attività è consentita solo con il permesso dell’armatore dell’imbarcazione da pesca e nei limiti di 20 euro di valore di prodotto venduto. Negli ultimi tempi, però, il fenomeno ha raggiunto dimensioni tali da provocare l’intervento delle varie associazioni di categoria per tutelare gli interessi dei rivenditori all’ingrosso e delle pescherie locali. La capitaneria di Porto ha indetto degli incontri con gli armatori e gli equipaggi dei motopescherecci proprio per illustrare le norme che regolano l'attività. Di fronte però al ripetersi di tali comportamenti, dopo una serie di appostamenti, è scattato ieri mattina il blitz degli uomini della Guardia Costiera di Portoferraio. Personale in abiti civili ha atteso l’arrivo dei pescherecci e alle prime avvisaglie sono intervenuti bloccando delle persone che stavano caricando nel bagagliaio della propria macchina il pesce appena ricevuto da un peschereccio. La stessa sorte è toccata ad alcuni furgoncini già pronti a ricevere il pescato per la vendita “porta a porta” e a due persone che, con dei contenitori pieni di pesce, si accingevano a venderli ad alcuni ristoranti locali. Sono stati eseguiti anche alcuni controlli a ristoranti locali, ma senza esito. Sul posto è stato fatto intervenire anche personale dell’ufficio veterinario dell’ASL . L’operazione ha portato all’emissione di un verbale amministrativo di 1.167 Euro e al sequestro di circa 30 KG di pesce vario. “ L’operazione – spiega il Comandante della Capitaneria, Capitano di Fregata Nerio Busdraghi – era in programma da tempo, proprio perché l’attività di prevenzione effettuata attraverso la presenza costante del personale in banchina e le varie riunioni in Capitaneria aveva perso il suo effetto. Al di là del risultato immediato è stato molto importante individuare quei personaggi che fanno dell’attività di vendita “porta a porta” una fonte di reddito aggiuntivo, in barba alle più elementari norme igieniche e fiscali”.
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