A seguito della riunione tenutasi il 22 Gennaio scorso, presso la sede dell’Ente Parco a Portoferraio, tra il Commissario dell’Ente e l’Assessore allo Sviluppo Rurale della Provincia di Livorno, il Parco Nazionale e l’Amministrazione Provinciale hanno iniziato insieme un percorso per trovare linee comuni di gestione del cinghiale sul territorio dell’Isola d’Elba. Le problematiche legate al sovrannumero della popolazione di cinghiali ha visto i due Enti improntare interventi di urgenza per il suo contenimento. Infatti, sono in fase di attuazione abbattimenti su tutto il territorio dell’Isola, fuori del Parco, con risultati sicuramente incoraggianti – oltre 100 cinghiali abbattuti da aprile ad oggi sul territorio di competenza dell’ATC 10 della Provincia di Livorno -. Gli abbattimenti effettuati dal personale delle guardie provinciali continueranno anche nei prossimi mesi. Gli interventi vengono calibrati in base alle necessità, alle segnalazioni di danneggiamenti ed ai risultati già conseguiti. Il Parco da parte sua ha invece iniziato l’annuale campagna di catture primaverile estiva. Nel contempo la Provincia ha approntato anche un proprio piano di interventi di più ampio respiro che ha come obiettivo primario quello di coordinarsi e integrarsi con quello redatto dal Parco per il territorio di sua competenza, per fronteggiare in modo organico e sinergico l’emergenza cinghiali con il coinvolgimento diretto anche dell’A.T.C. LI 10 e delle squadre di caccia in battuta al cinghiale del consorzio “D”. Tale Piano è stato presentato e illustrato presso la sede dell’A.T.C. LI 10 durante una riunione convocata il 3 giugno scorso alla quale era stato invitato a partecipare anche il parco; risultando quest’ultimo assente a tale riunione la Provincia ha provveduto prontamente a inviargliene copia per eventuali sue osservazioni che non sono mai giunte. Premesso quanto sopra, la Provincia rimane sconcertata (meglio “sorpresa”?) nell’apprendere sulla stampa locale riguardo presunte polemiche affermazioni fatte dal Commissario del Parco Barbetti, nei confronti della Provincia accusata di fare proclami anti cinghiali ma di porre scarsa attenzione alle proposte collaborative che il parco le avrebbe sottoposto per fronteggiare l’emergenza cinghiali all’Elba. Semmai sarebbe vero il contrario se si pensa all’accordo fatto dall’Ente Parco con il Consorzio di caccia al cinghiale senza minimamente interpellare la Provincia, la quale si vista recapitare gli atti ad accordo già avvenuto. Questo lo vogliamo precisare non per futile polemica con l’Ente Parco, con il quale anzi intendiamo continuare la virtuosa e proficua collaborazione già intrapresa nel 2002 e che sta proseguendo nell’anno in corso, ma per doverosa informazione nei confronti della comunità elbana che in questo particolare momento ha bisogno solo di ricevere dagli Enti istituzionalmente competenti chiarezza di intenti, certezze e segnali concreti di interventi finalizzati a ridurre il più possibile i disagio che lamentano. E’ per questo motivo che la Provincia intende continuare a confrontarsi con l’Ente Parco per raggiungere obiettivi comuni, con strumenti adeguati alle differenti situazioni sia territoriali che amministrative. Ed è ancora per questo motivo che non ci stanchiamo di ribadire quanto più volte precisato in altri comunicati: la sinergia di intenti da parte dei soggetti istituzionali competenti e la diversificazione dei sistemi di controllo da questi messi in campo costituiscono infatti elementi prioritari per poter agire con efficacia in situazioni sempre differenti sia per condizioni naturali geomorfologiche, climatiche, sia per la presenza di attività antropiche e sia per competenza territoriale. Per la realizzazione di una gestione saggia e fruttuosa è altresì elemento essenziale la collaborazione con la componente venatoria locale, dimostratasi pronta ad accogliere proposte di notevole ridimensionamento del nucleo di cinghiali, obiettivo comune dei due Piani approntati dalla Provincia e dal Parco. E’ infatti consolidata l’opinione che l’obiettivo prevalente dei programmi di gestione degli ungulati non debba venir meno ad impegni doverosi, assunti nei confronti degli agricoltori, operatori turistici e della cittadinanza in genere, provati dai numerosi danni causati dai cinghiali. Nondimeno, trova piena condivisione il concetto, di poter conciliare finalità di conservazione delle ricchezze naturali, con la valorizzazione sia delle attività tradizionali, che di quelle agricole e turistiche delle nostre isole.
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